Proseguono gli attacchi israeliani su Beirut, decine le vittime
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Unidici attacchi in poche ore per colpire le roccaforti Hezbollah e, in particolare, il probabile successore, Hashem Safi Al Din, dell’ex leader della milizia sciita, Nasrallah, per il quale oggi si svolge la cerimonia funebre a Teheran. Israele ha martellato il Libano con raid che hanno provocato almeno 37 morti e 151 feriti. L'attacco israeliano, ha preso di mira un incontro a cui stava partecipando proprio il presunto successore di Nasrallah con altri alti dirigenti di Hezbollah in un bunker sotterraneo. Non è chiaro se Safi Al Din sia stato ferito nel bombardamento. Intanto, la milizia sciita libaese risponde colpendo Israele al confine con il Libano.
Le minacce dell’Iran
E mentre il presidente statunitense, Joe Biden ritiene ancora evitabile una guerra totale nell’area, arrivano le minacce dell’Iran "ai sostenitori di Israele": diventeranno "obiettivi legittimi" se non si terranno fuori dalla battaglia. Israele dal canto suo ha già avvisato l’Iran che attuerà una risposta severa al suo attacco di martedì scorso, nel mirino delle forze israeliane, ci sarebbero infatti gli impianti petroliferi iraniani. Hezobollah intantio risponde colpendo Israele al confine con il Libano. Durante la celebrazione dei funerali dell’ex leader di Hezbollah, in Iran, Guida suprema del Paese, Ali Kamanei, ai fedeli riuniti ha ribadito la legittimità dell’attacco missilistico iraniano dei giorni scorsi: “È la risposta – ha aggiunto- ai crimini di Israele".
L’Onu: violato il diritto alle cure
Sul campo, intanto, le Nazioni Unite denunciano in Libano un drammatico aggravamento della situazione umanitaria a seguito dell’intensificarsi" dei bombardamenti. Un'escalation di attacchi che, segnala l'Onu, ha "compromesso la consegna di servizi essenziali e violato il diritto dei popoli ad accedere alle cure". Uno degli attacchi, ha peraltro interrotto, secondo la testimonianza delle autoirtà libanesi, la strada che porta al principale passaggio umanitario per migliaia di libanesi verso la Siria, il valico di frontiera civile di Masnaa.
La Croce Rossa libanese, dal canto suo, ha lanciato un appello "urgente" per le donazioni di sangue per "aiutare i feriti e salvare vite". Il capo dell'Organizzazione mondiale della sanita' ha riferito che 28 operatori sanitari sono stati uccisi nelle ultime 24 ore in Libano, mentre "molti operatori sanitari non si stanno presentando al lavoro e sono fuggiti dalle aree in cui lavorano a causa dei bombardamenti. Questo sta limitando gravemente la fornitura di gestione dei traumi di massa".
Israele, nel frattempo ha ordinato per la prima volta ai residenti di almeno 35 villaggi nel sud del Libano l’evacuazione immediata. Restano caldi anche i terreni di Gaza e Cisgiordania: raid israeliani hanno provocato rispettivamente 3 morti nel centro della Striscia e 18 vittime nel campo profughi di Tulkarem.
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