'Salviamo l'ONU' - Istituto di Santa Maria in Aquiro a Roma 'Salviamo l'ONU' - Istituto di Santa Maria in Aquiro a Roma 

Salviamo l’Onu, la società civile in difesa del diritto internazionale

In occasione della Giornata delle Nazioni Unite i movimenti pacifisti hanno indetto una conferenza per rilanciare il primato del diritto internazionale e dei diritti umani sui sovranismi

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Riaffermare i principi della pace, della democrazia e del diritto per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra”. Con un esplicito richiamo al preambolo della Carta delle Nazioni Unite, la Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace e il Centro per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova hanno riunito a Roma presso il Senato della Repubblica esponenti della società civile, parlamentari e giornalisti, per dialogare sulla necessità di restituire legittimità all’organizzazione internazionale nata dalle ceneri della Seconda guerra mondiale.

Un momento della conferenza presso il Senato
Un momento della conferenza presso il Senato


L’ONU dei popoli

“Oggi l'ONU è uno strumento per difendere quel bene comune globale che è estremamente concreto e quotidiano nella vita di tutti quanti”. A parlare con i media vaticani è Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi, che ricorda con forza tutte le sfide globali che senza il contributo delle Nazioni Unite “non avremo alcuna possibilità di vincere. Basti pensare alla crisi climatica e a quelle relative alla giustizia e all’equità sociale”. L’ONU di cui abbiamo bisogno è l’ONU dei Popoli che vogliono vivere insieme in pace – prosegue Lotti – e senza la quale abdicheremmo alla mera legge del più forte. “La pace è costruire il rispetto dei diritti fondamentali di tutti, vale a dire la risposta ai bisogni essenziali: il diritto al cibo, il diritto all'acqua, il diritto alla salute, il diritto all'istruzione. Ecco una società e una economia di pace è la cosa di cui ci dobbiamo occupare”.

Ascolta l'intervista a Flavio Lotti

Difendere la Carta

L’articolo 4 della Carta ONU stabilisce che “possono diventare membri delle Nazioni Unite tutti gli Stati amanti della pace”. Il paradosso è che oggi questi stati sono 193, ma le guerre dilagano. Ha pochi dubbi Marco Mascia, presidente del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell'Università di Padova, che dice: “C'è un evidente attacco sia alla Carta e ,quindi, ai grandi principi affermati nel secondo dopoguerra, sia alla istituzione”. “E’ inconcepibile – denuncia Mascia - dover constatare che mentre il mondo brucia i capi di Stato e di Governo si concentrino su quanto avviene al loro interno, lasciando poi impuniti i crimini più atroci, come i crimini di guerra e contro l’umanità”.

Ascolta l'intervista a Marco Mascia

I Papi e l’ONU

Per ben cinque volte gli ultimi Pontefici sono stati presenti al Palazzo di Vetro, mostrando di considerare l’ONU la risposta giuridica e politica adeguata per il nostro tempo. Lo stesso Papa Francesco intervenendo nel settembre 2015, ha voluto sottolineare l’importanza fondamentale «della codificazione e dello sviluppo del diritto internazionale, la costruzione della normativa internazionale dei diritti umani, il perfezionamento del diritto umanitario, la soluzione di molti conflitti e operazioni di pace e di riconciliazione. Tutte queste realizzazioni sono luci che contrastano l’oscurità del disordine causato dalle ambizioni incontrollate e dagli egoismi collettivi».

Relatori al convegno Salviamo l'ONU
Relatori al convegno Salviamo l'ONU

Il processo di democratizzazione

La proposta sostenuta dalla società civile per rafforzare e rilanciare le Nazioni Unte riguarda la creazione di un gruppo informale di like-minded states decisi a promuovere una Convenzione Universale per il rafforzamento e la democratizzazione delle Nazioni Unite. Il prossimo appuntamento per sostenere l’iniziativa sarà per il 2025 quando in ottobre si riunirà l’Assemblea dell’ONU dei Popoli in occasione della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità.


 

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24 ottobre 2024, 16:33