Libano, decine di morti nei raid israeliani sulla valle della Bekaa
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Proseguono senza sosta le operazioni israeliane nel nord del Libano: ieri in una serie di raid contro circa 20 obiettivi effettuati nella regione di Baalbek, nella valle del Bekaa, nel nord-est del Paese, dove sono rimaste uccise circa 60 persone, secondo quanto riferito dalle autorità locali. Secondo l'esercito israeliano le vittime sarebbero tutti agenti di Hezbollah, in ogni caso il numero delle vittime libanesi, secondo il Ministero della salute di Beirut, dall'inizio del conflitto, il 23 settembre scorso, è salito a 2600, per la maggior parte civili. Vittime si registrano anche a Gaza dove sono stati colpiti i campi profughi di Jabalia, Beit Lahiya e Nuseirat, con un bilancio di almeno 22 palestinesi morti.
In tutto sarebbero oltre 170 i razzi lanciati in giornata dal Libano verso Israele; in risposta raid sono stati effettuati su Nabatieh, nel sud, dove il movimento sciita avrebbe depositi di munizioni e centri di controllo e sarebbe stata emessa una richiesta di evacuazione per alcuni edifici a Beirut, molto vicino all’aeroporto internazionale Al Hariri.
Operazioni presto estese a Gaza e Libano
Il capo di Stato maggiore delle forze di difesa israeliane, Herzi Halevi, ha dichiarato che l’esercito si sta preparando a un’espansione dell’offensiva di terra in Libano contro Hezbollah, parallelamente al proseguimento dei tentativi diplomatici di raggiungere un accordo per la pace. L’approfondimento della manovra, secondo quanto riferito, riguarderà tutta la regione meridionale del Paese, la valle del Bekaa, la capitale Beirut e la Siria. Stessa strategia stanno per mettere in atto le truppe israeliane contro Hamas, intensificando le operazioni nel nord della Striscia di Gaza, in particolare nella zona di Beit Lahiya.
Nuova legge votata dalla Knesset
Intanto, questa mattina la Knesset, con 61 voti a favore e 41 contrari, ha approvato una legge che consentirebbe a Israele di deportare le famiglie dei palestinesi ritenuti "terroristi" dagli israeliani, e che riguarda i cittadini palestinesi di Israele e i residenti della Gerusalemme Est. Gli inquisiti verrebbero condotti nella Striscia di Gaza, o in un’altra località, per un periodo che va dai 7 ai 20 anni.
La vaccinazione anti polio a Gaza
L'Organizzazione mondiale della sanità e Unicef, intanto, annunciano il completamento, due giorni fa, del secondo ciclo della campagna di vaccinazione contro la polio nella Striscia di Gaza , con un totale di 556.774 bambini sotto i dieci anni e 448.425 bambinitra i due e i dieci anni che hanno ricevuto la vitamina A. Tuttavia, nonostante il notevole risultato ottenuto, con il 103 per cento e il 91 per cento di copertura nella zona centrale e meridionale di Gaza, nel nord di Gaza, secondo idati preliminari è stato raggiunto circa l'88 per cento di copertura. La stima è che 7.000-10.000 bambini in aree inaccessibili come Jabalia, Beit Lahiya e Beit Hanoun rimangano non vaccinati e vulnerabili al poliovirus.
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