Una bandiera libanese svetta a Tiro dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco Una bandiera libanese svetta a Tiro dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco

In Libano in vigore il cessate-il-fuoco tra Israele e Hezbollah

Alle 3 ore italiane, le 4 in Medio Oriente, è entrata in vigore la tregua dopo due mesi di guerra tra l'esercito israeliano e l'organizzazione libanese. L'accordo è stato annunciato dal premier israeliano Netanyahu, dopo il via libera alla proposta degli Stati Uniti

Marco Guerra - Città del Vaticano

Dopo più di un anno di combattimenti, questa tregua, di 60 giorni, entrata in vigore la notte scorsa, dovrebbe porre fine a un conflitto che ha ucciso oltre 3800 persone e costretto decine di migliaia di residenti nel nord di Israele e centinaia di migliaia nel sud Libano a fuggire dalle loro case. “Un momento storico che rinnova la speranza per porre fine al tragico conflitto nella Striscia di Gaza", l’ha definito il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin in una nota del Pentagono, in cui ha ribadito Il sostegno Usa alla sicurezza di Israele, ma anche “il sostegno al diritto di Israele di difendersi da organizzazioni terroristiche sostenute dall'Iran come Hezbollah e Hamas". Austin ha infine sottolineato la necessità di continuare a impegnarsi per il miglioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e per il rilascio di tutti gli ostaggi.

La situazione sul terreno

Ci vorranno ancora giorni però per normalizzare la situazione, i bombardamenti sono proseguiti fino a pochi minuti prima della tregua e l'Esercito israeliano ha avvertito i residenti del Libano meridionale di non avvicinarsi alle posizioni delle forze di difesa israeliane. Netanyahu, annunciando il cessate il fuoco, ha sottolineato che la durata “dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo”. “In accordo con gli Stati Uniti – ha aggiunto - manteniamo una completa libertà militare”.

l’Iran favorevole alla tregua

L'Iran ha accolto con favore il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano, fa sapere il portavoce del ministero degli Esteri Esmaeil Baghaei, che riafferma il sostegno di Teheran "al governo, al popolo e alla Resistenza libanese" evidenziando il ruolo della comunità internazionale al fine di mantenere in atto la tregua e di raggiungere un cessate-il-fuoco anche nella Striscia di Gaza. E su questo argomento, la situazione nella Striscia, il presidente americano Biden ha annunciato che "nei prossimi giorni gli Usa lanceranno una nuova iniziativa insieme a Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza”. Infine, funzionari americani confermano che comunque le forze israeliane non si ritireranno immediatamente dal Libano. "A Hezbollah non sarà consentito di minacciare più la sicurezza di Israele", ha detto Biden dalla Casa Bianca.

Hamas pronto a una tregua a Gaza

Un alto funzionario di Hamas ha accolto con favore il cessate il fuoco in Libano e ha affermato che il movimento islamista palestinese sarebbe “pronto” per una tregua con l'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. “L'annuncio del cessate il fuoco in Libano è una vittoria e un grande successo per la resistenza - ha dichiarato alla France Press il membro dell'ufficio politico di Hamas - abbiamo informato i mediatori in Egitto, Qatar e Turchia che Hamas è pronto per un accordo di cessate il fuoco e un accordo serio per lo scambio di prigionieri”. La guerra nella Striscia di Gaza è stata innescata dall'attacco a sorpresa lanciato da Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre 2023 che ha provocato la morte di 1.207 persone da parte israeliana, la maggior parte delle quali civili; inoltre quel giorno 251 persone furono rapite in territorio israeliano. A Gaza rimangono 97 ostaggi, 34 dei quali sono stati dichiarati morti dall'esercito. Nella campagna militare di rappresaglia di Israele contro la Striscia di Gaza sono stati uccisi più di 44mila palestinesi, la maggior parte dei quali civili, secondo i dati del Ministero della Sanità del governo di Hamas per Gaza, ritenuti affidabili dalle Nazioni Unite.

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27 novembre 2024, 08:51