Quel filo d’oro che unisce i sordociechi al mondo esterno
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Era il 20 dicembre del 1964 quando, grazie all’impegno di una donna sordocieca e di un giovane sacerdote, insieme al sostegno di molte altre persone, diedero vita a un’organizzazione che potesse rappresentare il “filo aureo della buona amicizia”, per aprire al mondo la difficile condizione delle persone sordocieche e fare in modo che la società si accorgesse di loro. Ed è proprio questo filo prezioso che unisce chi soffre questa disabilità con il mondo esterno è il concetto che ha ispirato sia il nome che l’attività della Lega del Filo d’Oro, la cui missio è da 60 anni l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno alla ricerca della maggiore autonomia possibile delle persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale.
Lavorare uniti per aiutare chi ha bisogno
Proprio mantenendo sempre alto questo impegno, la Fondazione ha voluto celebrare il suo sessantesimo anniversario, con un evento speciale al Teatro Abàrico di Roma, dove non solo è stata ripercorsa la sua storia e i traguardi raggiunti, ma Il Filo d’Oro ha voluto anche ringraziare tutti i suoi sostenitori, che hanno reso possibile la possibilità di raggiungere sempre nuovi traguardi di aiuto a che vive questa disabilità. “Questo per noi è un traguardo molto significativo – sottolinea Rossano Bartoli presidente della Fondazione – In questi anni la Lega del Filo d’Oro è riuscita a sviluppare una serie di servizi. Oggi siamo presenti in undici regioni italiane, con centri residenziali e diurni, sono tante le famiglie che aiutiamo ma c’è ancora molto da fare. E tutti questi risultati sono stati possibili, grazie ai nostri volontari e ai nostri sostenitori che ci hanno permesso di poter sviluppare e potenziare i servizi e ci consentono anche di guardare al futuro per le prossime sfide, perché sono tante le persone che devono essere aiutate”.
E nell’occasione è stata anche presentata la nuova campagna “60 anni non si festeggiano, si fanno. Insieme”, firmata dall’agenzia Arkage. “In questa nuova campagna abbiamo coinvolto anche i nostri sostenitori e le famiglie che ricevono aiuto – continua Bartoli – La parola insieme l’abbiamo voluta perché solo stando uniti abbiamo potuto raggiungere importanti risultati e progettarne dei nuovi. Molti bambini se aiutati potrebbero avere una vita futura completamente diversa, e quindi dobbiamo lavorare insieme perché tutto questo si possa realizzare”
La vicinanza nella sofferenza
Il Centro Nazionale, sede principale dell’ Ente, si trova ad Osimo. Con oltre 700 dipendenti e circa 600 volontari, ci sono anche i cinque Centri Residenziali e annessi Servizi Territoriali di Osimo, Lesmo, Modena, Molfetta, e Termini Imerese, insieme alle sedi territoriali di Novara, Padova, Pisa, Roma, San Benedetto dei Marsi e Napoli, dove sono seguiti più di 1200 utenti provenienti da tutta Italia. Infatti sono proprio le famiglie e i bambini i veri protagonisti di questo anniversario. Come la storia di Benedetta di 2 anni e mezzo che viene raccontata dalla sua mamma Agostina. “All’inizio, quando ci siamo resi conto delle difficoltà della bambina non sapevamo bene cosa fare – spiega Agostina – Io conoscevo la Lega del Filo d’Oro, e questo è stato per noi un’ancora di salvezza. Siamo arrivati alla fondazione che la nostra piccola aveva 18 mesi, e subito siamo stati accolti e incoraggiati. Ora Benedetta è seguita e piano piano fa dei progressi, per noi ogni miglioramento è una piccola vittoria”. Nicola viene da Termoli, è accompagnato dalla sua mamma, è seduto su una piccola sedia a rotelle, con cui gira nella sala del convegno, regalando a tutti i suoi teneri sorrisi “Nicola è nato prematuro – racconta la mamma Paola Sacchetti – e ha riportato una disabilità motoria e visiva. Noi siamo arrivati alla Lega due anni fa e da allora abbiamo potuto vedere i miglioramenti del nostro piccolo e i progressi che sta facendo”
La gioia di essere testimonial per l’Ente
A supportare l’impegno della Fondazione, presenti anche i due testimonial storici, Renzo Arbore e Neri Marcorè, che negli anni hanno prestato il volto a numerose campagne di raccolta fondi “Per me – ha spiegato Arbore - è un privilegio essere parte di questa famiglia, perché ciò che rende speciale la Lega del Filo d’Oro è la sua capacità di connettere le persone e trasformare i contributi in sogni tangibili”. Anche l’attore Neri Marcorè ha sottolineato la sua gioia a dare una mano all’Ente “Sono onorato di sostenere da dieci anni l’impegno della Fondazione - ha raccontato - è un percorso che tocca il cuore e ogni anno rinnova la sua capacità di coinvolgere e di ispirare. Spero che sempre più persone decidano di unirsi a noi, perché solo insieme possiamo davvero fare la differenza".
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