Un momento del convegno sul pianoforte a Napoli nel Novecento Un momento del convegno sul pianoforte a Napoli nel Novecento 

Il pianoforte a Napoli nel Novecento, cronaca di un convegno

Il tema è stato affrontato lo scorso ottobre in tre giornate di studio articolate in relazioni, discussioni e concerti organizzate dal Conservatorio San Pietro a Majella, con la partecipazione dell’Associazione Musicale Alessandro Scarlatti. Stasera alle 22 uno speciale del programma di musica da camera dedicato all’evento con Carla Di Lena

Marco Di Battista, Città del Vaticano

La grande stagione del pianoforte a Napoli nel Novecento affonda le radici nel secolo precedente, e ha dato frutti di straordinario valore. Il ruolo centrale svolto da questo strumento - e da tutto ciò che intorno ad esso ruotava - è stato analizzato in cinque sessioni di relazioni e dibattiti - con un’attenzione particolare per il ‘far musica’ discorrendo - e tre appuntamenti concertistici programmati, nella Sala Martucci e la Sala Scarlatti del Conservatorio partenopeo di San Pietro a Majella. Tra i relatori figuravano pianisti, compositori, direttori artistici, studiosi del settore. 

Il comitato scientifico composto da Carla Di Lena, Tiziana Grande, Emanuela Grimaccia, ha raccolto e coordinato una serie contributi dedicati alle scuole pianistiche e alla didattica pianistica a Napoli in tutte le sue manifestazioni: dagli scritti teorici alle performance, dalla programmazione musicale, all’interpretazione, alla sperimentazione fino all’analisi del repertorio pianistico degli autori napoletani o afferenti alla scuola napoletana nel Novecento. 

Napoli, culla di pianisti di fama

Le giornate di studio hanno offerto inediti approfondimenti dedicati a pianisti di grande carriera, formatisi a Napoli e poi vissuti altrove, come Aldo Ciccolini (ne ha parlato Dario Candela) e Maria Tipo (ne ha raccontato la personalità Fernando Scafati); pianisti che hanno avuto grandi affermazioni internazionali continuando a vivere ed a insegnare nella loro città come Sergio Fiorentino (su di lui le relazioni di Mauro Amato, Giovanni Auletta e Carla Di Lena) , Annamaria Pennella (con un ricordo di Eloisa Intini e di Salvatore Orlando) e Paolo Spagnolo (del suo archivio ha parlato Cinzia Salvetti, del suo insegnamento e del suo libro Emanuela Grimaccia). Didatti la cui scuola pianistica ha fatto ‘storia’ per portata innovativa e numero di allievi, come Vincenzo Vitale, di cui quest’anno ricorrono quarant’anni dalla scomparsa (una ricostruzione biografica è stata fatta da Tommaso Rossi, un profilo della sua attività di scrittore da Pier Paolo De Martino, un ricordo dell’insegnante da Francesco Caramiello). 

Spaccato di storia

Il convegno ha riservato spazio anche alle personalità a cavallo tra i due secoli: capiscuola prestigiosi come Vincenzo Scaramuzza (ne ha parlato Pamela Panzica), Paolo Denza (ne ha rievocato l’insegnamento la pianista Kiki Bernasconi), Attilio Brugnoli (sugli scritti teorici si è soffermata Sara Amoresano); compositori che hanno lasciato importanti pagine pianistiche, tra questi Franco Alfano, Emilia Gubitosi, Aladino De Martino, Mario Pilati (presenti nelle relazioni di Paola De Simone e Paolo Tortiglione). Non sono mancate indagini sulle connessioni con personalità di spicco, per esempio sull’amicizia tra Vincenzo Vitale e Nino Rota, e sugli sviluppi in Puglia degli insegnamenti vitaliani (documenti interessanti sono stati presentati da Angela Annese). Focus sulle nuove tendenze del fare musica a Napoli nella seconda metà del Novecento (su cui era incentrata la relazione di Girolamo De Simone) e sulla programmazione musicale dal dopoguerra ad oggi e analisi del repertorio e degli stili degli autori che hanno svolto la loro attività a Napoli nel primo e nel secondo Novecento (un quadro della situazione è stato offerto da Livio De Luca e Massimo Fargnoli) con uno spazio dedicato alla memoria dei fondi privati e all’immensa risorsa fornita dalla Biblioteca del Conservatorio di musica San Pietro a Majella di Napoli (un’ampia panoramica è stata offerta da Tiziana Grande). 

I concerti

Un quadro composito che ha destato l’interesse del pubblico, numeroso, a cui sono stati offerti anche momenti musicali con repertori collegati all’oggetto delle relazioni. Nella sala Scarlatti, Il 21 ottobre un concerto del pianista Orazio Maione è stato tutto incentrato su Napoli con musiche di Castelnuovo-Tedesco, Alfano, Piana e Poulenc. Il 22 ottobre la pianista Paola Volpe con la violinista Liliana Bernardi (con la partecipazione della pianista Antonia Vetrone) ha eseguito pagine di Martucci, Gargiulo, Di Martino, Calbi, Cece, Cilea e Panariello. In un concerto a chiusura dei lavori il giovane pianista Miki Lubrano Lavadera ha presentato pagine di Gubitosi, Pilati e Di Martino provenienti dal catalogo della Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella. 

Stasera la puntata speciale di Musica da camera avrà come ospite a Carla Di Lena, che offrirà un’ampia ricognizione dei contenuti del convegno, con l’intervento di alcuni dei relatori e l’ascolto di pagine musicali legate agli autori e ai temi trattati.

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26 novembre 2024, 15:38