Cerca

Le conseguenze dell'attacco di Hezbollah sul centro di Israele Le conseguenze dell'attacco di Hezbollah sul centro di Israele

Netanyahu: per l’omicidio del rabbino si farà giustizia su assassini e mandanti

Il premier israeliano promette vendetta per il rapimento e l'uccisione, ad Abu Dhabi, di Zvi Kogan. Dal Libano pioggia di missili su Tel Aviv, mentre l’esercito israeliano si scusa per aver colpito una caserma libanese, dove è morto un soldato

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Israele intende usare tutti i “mezzi necessari” per fare “giustizia dei rapitori e assassini di Zvi Kogan”, negli Emirati e dei loro mandanti. Il premier israeliano Netanyahu esprime così, in apertura della riunione del governo, la sua rabbia per l’omicidio del rabbino israelo-moldavo, scomparso giovedì scorso ad Abu Dhabi e ritrovato morto. Si tratta di un “atto terroristico antisemita e malvagio che non resterà impunito”, ha poi aggiunto, sottolineando la collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti nell’indagine sull’assassinio. È stato un “vile attacco antisemita” ha denunciato il presidente israeliano Herzog, mentre vengono caldamente sconsigliati i viaggi non essenziali negli Eau.

Attacco su Tel Aviv

In Israele, intanto, per ore sono risuonate le sirene, per il lancio di circa 150 razzi dal Libano verso Tel Aviv e il nord del Paese. Cinque persone sarebbero rimaste ferite. Dal Libano invece arriva la notizia che le vittime degli attacchi aerei israeliani di ieri, sabato 23 novembre, sarebbero salite a oltre 50, molte delle quali nel centro della capitale Beirut. Israele non avrebbe finora commentato l’attacco, ma solo dichiarato di aver colpito obiettivi di Hezbollah nei sobborghi meridionali della città. E oggi, domenica 24 novembre, sempre in Libano un soldato libanese è morto e altri 18 sono rimasti feriti durante un attacco israeliano alla caserma dell'esercito libanese di Al Ameriya, sulla strada che collega Al Qalila a Tiro. L’esercito israeliano per questo episodio, ora sotto inchiesta, si è formalmente scusato, chiarendo “che sta combattendo contro Hezbollah, e non contro l'esercito libanese".

L'appello di Borrell

“L’unica strada possibile è un cessate il fuoco immediato e la piena attuazione della risoluzione Onu 1701”, ha indicato il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, durante una visita a Beirut, quando ha chiesto al governo di esercitare pressioni sia su Israele che su Hezbollah affinché si accetti la proposta di tregua degli Stati Uniti.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

24 novembre 2024, 15:25