Ucraina, Putin ordina produzione in serie del nuovo missile ipersonico
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
Si chiama Oreshnik il nuovo missile a medio raggio testato contro un sito militare a Dnipro, nell'Ucraina centro-orientale. La sua gittata può arrivare fino a 5.500 km e secondo il Governo russo è destinato a cambiare le sorti del conflitto. "Il nostro missile balistico cambierà il corso delle operazioni in Ucraina," ha affermato il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa Dmitry Medvedev, sottolineando il ruolo strategico dell'arma nella campagna militare di Mosca. Medvedev ha, inoltre, commentato la posizione della Russia in materia di armi nucleari, affermando che, sebbene l'uso di queste ultime sia un'opzione disponibile, "non ci sono persone folli tra i leader russi che desiderino ricorrervi”.
Minaccia per l’Europa
L'esercito russo ritiene il suo nuovo missile balistico a medio raggio capace di colpire obiettivi in tutta Europa. ''In base ai compiti e alla portata di quest'arma, può attaccare obiettivi in tutta Europa, il che la distingue da altri tipi di armi di alta precisione a lungo raggio'', ha affermato il capo delle forze missilistiche strategiche russe Sergei Karakayev, durante un incontro con il presidente Vladimir Putin. Il sistema missilistico a raggio intermedio “può essere equipaggiato con testate convenzionali e nucleari”, ha dichiarato Karakayev, aggiungendo che il missile non può essere fermato dalle difese antiaeree. “I test continueranno anche in condizioni di combattimento, a seconda della situazione e della natura delle minacce alla sicurezza della Russia”, ha fatto sapere Putin, che nel frattempo ha ordinato la produzione in serie dell’arma.
Risposta ucraina
Non si è fatta attendere la replica del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha esortato i leader mondiali a ''rispondere con fermezza e decisione'' al lancio del nuovo missile sperimentale da parte della Russia. "Il mondo deve rispondere con fermezza e decisione, in modo che Putin tema di espandere questa guerra e affronti conseguenze reali per le sue azioni. La vera pace può essere raggiunta solo attraverso la forza, non c'è altro modo", ha detto Zelensky in un video pubblicato sui suoi canali social. Il leader dell’Ucraina, inoltre, ha aggiunto che sono in fase di progettazione nuovi sistemi di difesa aerea per la protezione del Paese. "Il mondo dovrebbe conoscere la verità e rendersi conto che l'unico che non vuole la pace è la Russia. Ecco perché Putin ha bisogno di un'escalation", ha concluso Zelensky.
Aiuti a Kyiv
Della situazione in Ucraina hanno parlato il premier britannico Keir Starmer e il segretario generale della Nato Mark Rutte. Starmer ha espresso la necessità per tutti i Paesi Nato di ''aumentare il sostegno alla difesa collettiva'', ribadendo l'obiettivo del Regno Unito di definire il percorso per una spesa per la difesa del 2,5% entro la primavera. Sul dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia, i due hanno convenuto che ''è servito solo a sottolineare ulteriormente l'indivisibilità della sicurezza euro-atlantica e indo-pacifica''. Nelle ore precedenti, Starmer aveva affermato come Londra non sia in guerra con Mosca, aggiungendo che il conflitto potrebbe ''finire oggi se Putin smettesse di essere aggressivo. Questa guerra dura ormai da poco più di 1.000 giorni: sono 1.000 giorni di aggressione da parte della Russia e 1.000 giorni di sacrificio per l'Ucraina”.
Truppe nordcoreane al fronte
Secondo fonti dell’esercito ucraino, intanto, membri dell'esercito nordcoreano sarebbero arrivati nella città portuale di Mariupol, nel sud dell'Ucraina, occupata dalla Russia. Un portavoce militare ha affermato, inoltre, che truppe di Pyongyang sono state avvistate anche nella regione orientale di Kharkiv. A Mariupol, ha aggiunto, le truppe indossano uniformi russe e rimangono distaccate dalle unità di Mosca che stanno supportando. “Gli Stati Uniti si aspettano che migliaia di truppe nordcoreane ammassate in Russia entreranno presto in combattimento contro l'Ucraina”. Lo ha affermato il capo del Pentagono Lloyd Austin. “Si ritiene che circa 10.000 soldati nordcoreani siano di stanza nella regione di confine russa di Kursk - ha proseguito Austin - dove vengono integrati nelle formazioni russe".
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