Ucraina, dall’Unicef aiuti a 700 scuole per l’inverno
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
Le immagini simbolo degli inverni di guerra sono i cingoli dei mezzi corazzati nel fango, le case sventrate dai missili con la neve che ricopre parte dell’orrore sotto un sudario pietoso, il fiato condensato di donne e uomini che devono sopravvivere nel gelo, con o senza uniforme addosso. Ma dietro ai cliché buoni per la guerra in tv c’è il brulichio di quelle esistenze resilienti e senza ribalta, soprattutto le vite di chi da oltre due anni e mezzo è passato dall’andare a scuola e a giocare all’aperto nei giardinetti con gli amici a essere rinchiuso in aule-bunker e all’abitudine di seguire una lezione tra le sirene degli allarmi e i botti delle bombe.
Gli obiettivi degli aiuti
È per questi ultimi, i più piccoli, che adesso devono affrontare i rigori di un freddo terribile che l’Unicef ha deciso di mobilitarsi, stanziando 203,35 milioni di grivnie ucraine (circa 4,5 milioni di euro) da distribuire tra 700 scuole. I fondi arriveranno a partire da questo mese di novembre, forniti dal Ministero federale tedesco per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico attraverso la Banca Tedesca per lo Sviluppo (KFW). I soldi servono a garantire riscaldamento, isolamento, sostituzione di finestre e porte, acquisto, installazione e riparazione di apparecchiature per la produzione di elettricità e calore, riparazione delle infrastrutture - reti idriche, fognature, impianti, mense - trasporto e stoccaggio di attrezzature, materiali e carburante.
Distribuzione equa delle risorse
“Ogni bambino merita un luogo sicuro e accogliente in cui imparare, anche in tempo di guerra e durante i difficili mesi invernali”, ha dichiarato John Marks, vice rappresentante dell'agenzia Onu per le operazioni in Ucraina. “Questo sostegno finanziario aiuterà le scuole a prepararsi meglio per la stagione invernale, assicurando che gli studenti possano continuare la loro istruzione senza interruzioni”. Il nostro obiettivo, ha aggiunto Marks, è quello di “dare un senso di stabilità e normalità” alle vite dei più giovani migliorando i luoghi destinati all’insegnamento. Il raggio di attenzione, ha detto da parte sua la viceministra dell'Istruzione e della Scienza ucraina Nadiia Kuzmychova, è stato il più ampio possibile per arrivare a “sostenere non solo le comunità più grandi, ma anche le località più piccole”, dunque con “una distribuzione più equa e geograficamente diversificata delle risorse”.
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