Usa 2024, i repubblicani conquistano il Senato. Kamala Harris parla alla Nazione
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
Forte del voto di 295 grandi elettori, Donald Trump ha riportato una vittoria schiacciante sulla sua rivale, la democratica Kamala Harris, nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti e, per la seconda volta, si prepara ad insediarsi alla Casa Bianca. I repubblicani conquistano una netta maggioranza al Senato, mentre è ancora incerto chi controllerà la Camera, sebbene anche qui vi sia un netto vantaggio del partito repubblicano. La cerimonia di insediamento del 57.mo presidente degli Stati uniti si svolgerà il prossimo 20 gennaio avrà luogo l’inaugurazione ufficiale della presidenza Trump.
Le reazioni della comunità internazionale
Xi Jinping, il presidente della Repubblica popolare Cinese, in una telefonata di congratulazioni al neo eletto Trump, ha auspicato che tra i due Paesi si possa aprire una nuova era di cooperazione e accordo. Le congratulazioni arrivano anche dal presidente ucraino Zelensky, che attende di incontrare Trump personalmente. Più cauta la reazione del Cremlino, che non si esprime, sottolineando che sarebbe inappropriato e prematuro dare giudizi sulla futura politica di Trump. Il Segratario generale dell'Onu, Antonio Guterres, osservando che le Nazioni Unite sono pronte a lavorare in modo costruttivo con la nuova amministrazione statunitense per affrontare le grandi sfide del mondo, ha trasmesso le sue congratulazioni a Trump.
Il discorso di Kamala Harris alla Nazione
Dopo aver chiamato al telefono il suo rivale nella corsa alla Casa Bianca, con il quale ha convenuto sulla necessità di unire il Paese, Kamala Harris si è rivolta alla Nazione. La candidata democratica ha riconosciuto la sconfitta, ma nello stesso tempo ha ribadito la volontà di continuare a combattere per il riconoscimento dei diritti e la libertà:” Mentre concedo la vittoria a Trump non concedo la sconfitta alla lotta che è stata la base di questa campagna per la dignità giustizia di tutte le persone. Kamala Harris ha concluso il suo discorso con un appello ai giovani:” Non smettere mai di cercare di rendere il mondo un posto migliore. Voi avete il potere".
Avviato il processo di transizione
Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca cambierà anche l'intera macchina burocratico-aministrativa del paese. Secondo le prime indiscrezioni che emergono dal team del presidente neo-eletto la nuova amministrazione Trump sarà molto differente da quella proposta nel 2016. Il periodo di transizione durerà 75 giorni durante i quali prenderà forma la nuova struttura esecutiva, che conterà circa 4mila nomine politiche. Un turnover che coinvolgerà tutti i dipendenti della Segreteria di Stato, i capi di gabinetto e tutti i responsabili di commissioni e strutture direttive. Almeno 1200 nomine presidenziali dovrano poi essere confermate dal Senato, che ormai è sotto saldo controllo repubblicano.
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