Ancora un neonato morto di freddo a Gaza, è il sesto in una settimana
Valerio Palombaro - Città del Vaticano
Gli ospedali della Striscia di Gaza sono sempre più nel mirino dell’esercito israeliano. Dopo aver arrestato negli ultimi giorni centinaia di persone all’ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia, nelle ultime ore le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno prima colpito l’ospedale Al-Ahli a Gaza City e poi l’Al-Wafaa, nella parte occidentale della città, provocando in quest’ultimo caso la morte di almeno sette persone e il ferimento di diverse altre. Le Idf riferiscono che queste strutture sanitarie sarebbero state trasformate in centri di comando di Hamas, diventando per questo bersaglio delle operazioni militari.
L'appello dell'Oms
«Gli ospedali di Gaza sono tornati a essere campi di battaglia e il sistema sanitario è gravemente minacciato», ha denunciato il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, tramite un post sul social media x. «Le persone a Gaza — ha aggiunto — hanno bisogno di accesso all’assistenza sanitaria. Gli operatori umanitari hanno bisogno di accesso per fornire assistenza sanitaria. Cessate-il-fuoco». L’organizzazione per i diritti umani Amnesty International, inoltre, ha chiesto a Israele di rilasciare immediatamente e senza condizioni Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan, che era stato arrestato nei giorni scorsi nel corso di un’operazione nel nord della Striscia. «Gli ospedali e gli operatori sanitari non sono obiettivi», ha affermato l’ong in una nota. I raid israeliani sono proseguiti ieri in tutta la Striscia di Gaza, provocando, secondo le autorità locali, almeno 30 morti.
Emergenza freddo nelle tende
Anche il freddo continua a provocare vittime. Due neonati sono morti per ipotermia nella Striscia, dove nelle scorse settimane altri quattro bambini appena nati erano deceduti negli accampamenti privi di riscaldamento gremiti da migliaia di sfollati in fuga dai bombardamenti. L’agenzia di stampa palestinese Wafa questa mattina ha diffuso la drammatica notizia: anche Ali, il fratello gemello di Jomaa al-Batran, il neonato di soli 20 giorni morti ieri in una tendopoli di Deir Al-Balah, è deceduto all’ospedale Martiri di Al-Aqsa. Yehia, il padre dei due gemelli, ha raccontato di essersi risvegliato ieri e di aver trovato uno dei figli morto con il capo «freddo come ghiaccio»; l’altro era stato portato all’ospedale ma non c’è stato nulla da fare. Nelle tende sulla costa, ha spiegato Yehia, la temperatura la notte scende sotto lo zero. L’ufficio stampa governativo di Gaza afferma che a partire dalle prossime ore sono previste altre forti piogge, che rischiano di aggravare la sofferenza delle persone confinate nella Striscia, circa due milioni.
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