Ucraina, si valuta l’invio di truppe di pace dell’UE
Roberta Barbi – Città del Vaticano
A un cessate il fuoco in Ucraina non si è nemmeno vicini, eppure in Europa già si parla di forze di peacekeeping da inviare quest’inverno, una tempistica ritenuta “verosimile” per l’avvio dei negoziati tra Kyiv e Mosca. Questo argomento, almeno, è stato al centro del colloquio tra il presidente francese Emmanuel Macron, in visita a Varsavia, e il primo ministro polacco Donald Tusk che si avvia ad assumere il turno di presidenza del Consiglio europeo a gennaio. A questo proposito, la Polonia potrebbe interpretare il ruolo di mediatore. L’unica certezza, è che “non ci saranno trattative sull’Ucraina senza l’Ucraina” e che si lavorerà a stretto contatto “con il presidente del Consiglio europeo, la presidente della Commissione e l’Alta Rappresentante”.
Il ruolo degli Stati Uniti
Ma a gennaio c’è un’altra data molto attesa: il 20, giorno dell’insediamento del presidente americano eletto Donald Trump alla Casa Bianca. Trump ha detto da tempo che si adopererà per far finire in tempi brevi la guerra tra Russia e Ucraina, ma ieri ha dichiarato di essere contrario a permettere a Kyiv l’utilizzo di missili a lungo raggio statunitensi per colpire obiettivi in territorio russo, utilizzo consentito, invece, dal presidente uscente Biden poco tempo fa. Sempre ieri, lo stesso Biden ha varato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 500 milioni di dollari che comprendono sistemi di difesa aerea, artiglieria, droni e veicoli corazzati.
Aiea: resteremo in Ucraina
Intanto, a due giorni dall’attacco che ha colpito un proprio convoglio, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) attraverso il suo direttore generale Rafael Grossi, ha fatto sapere che non lascerà l’Ucraina e manterrà una presenza all’interno della centrale nucleare di Zaporizhzhia – da tempo sotto controllo russo – per scongiurare il rischio di incidenti atomici durante il conflitto. Sul terreno, infine, pioggia di droni ucraini nella notte su diverse regioni russe: alcuni sono stati distrutti nella regione di Vladimir, ma si registra una vittima a Belgorod.
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