Gaza: 45.399 morti in 14 mesi. Tra loro la neonata Sila, uccisa dal freddo
Vatican News
Trentotto morti in 24 ore, 45.399 in 14 mesi. È il bilancio della guerra su Gaza fornito dal ministero della Salute della Striscia, espressione di Hamas. Circa 108mila i feriti. Un conteggio dell’orrore che non risparmia nessuno, neanche i neonati, come la piccola Sila, di tre mesi morta per ipotermia la notte di Natale a Khan Younis, la terza in tre settimane a morire di freddo nelle tendopoli dei campi profughi. Chi porta aiuto non ce la fa più, stremato dall’impossibilità di consegnare e dall’esigua quantità di beni garantiti di fronte all’immensità del bisogno. Mancano coperte, vestiti caldi, legna da ardere, senza i quali il numero di chi cadrà vittima delle temperature sotto zero è aumenterà senza sosta.
E l’accordo resta lontano, con Hamas e Israele che si rimpallano le accuse di ritardarne il raggiungimento.
Bloccato il raggiungimento dell'intesa
Tra i morti delle ultime ore, vittime dei nuovi attacchi aerei israeliani su Gaza, ci sono altri due bambini, rimasti uccisi in un raid contro un’abitazione nel quartiere a sud di Sabra. E mentre divampano le proteste dell’Anp e di Hamas, che definiscono una “provocazione” e una “pericolosa violazione” la visita questa mattina del ministro della Sicurezza nazionale israeliana Itamar Ben Gvir sulla Spianata della Moschee di Gerusalemme, un gruppo di familiari di ostaggi israeliani, ancora detenuti a Gaza, ha scritto al primo ministro Netanyahu e ai ministri del suo governo, accusandoli di "violare il loro obbligo legale di salvare gli ostaggi" non firmando un accordo per garantirne il rilascio. Secondo quanto riportato da una lettera degli avvocati delle famiglie, se non verranno presi provvedimenti, verrà presentato ricorso alla Corte Suprema. Nelle ultime settimane sembrava che l’accordo fosse vicino ma, nonostante le dichiarazioni positive da entrambe le parti, non si è fermato lo scambio di accuse che per ora ha bloccato tutto. Hamas accusa Israele di aver introdotto nuove condizioni circa il suo ritiro da Gaza, i prigionieri e il ritorno degli sfollati, mentre il governo israeliano accusa Hamas di rinnegare le intese già raggiunte.
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