Cerca

Il campo sfollati di Khan Younis, Gaza Il campo sfollati di Khan Younis, Gaza

Gaza, almeno 50 morti nei raid vicino all’ospedale di Beit Lahia assaltato dagli israeliani

I soldati dell’Idf sono entrati nel nosocomio e ne hanno ordinata l’evacuazione. Ieri, in un attacco contro un edificio limitrofo, sono morte decine di persone, tra loro anche cinque medici. Quattro i neonati vittime di ipotermia e le temperature continuano a scendere

Valerio Palombaro – Città del Vaticano

Alta tensione nel nord della Striscia di Gaza, in particolare nell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia. Dopo averne ordinato l’evacuazione dei pazienti dell’ospedale, l’esercito israeliano ha preso d’assalto questa mattina l’edificio. Secondo quanto riferito dalle autorità di Gaza, i pazienti e i loro accompagnatori sono stati fatti scendere nel cortile dell’ospedale, assediato dalle forze di difesa israeliane (Idf). Circa 75 pazienti si troverebbero nel cortile della struttura, sotto attacco continuo da settimane. Gli sviluppi odierni seguono gli intensi raid di ieri, quando quasi 50 palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano su un edificio di fronte alla sede centrale dell’ospedale Kamal Adwan. Secondo l’emittente Al Jazeera, tra le vittime ci sarebbero anche cinque membri del personale medico dell’ospedale.

I neonati morti per il freddo

La situazione umanitaria a Gaza continua a peggiorare e negli ultimi tre giorni almeno undici bambini sono stati uccisi in attacchi, mentre quattro neonati sono morti per ipotermia. «Queste morti evitabili mostrano la disperazione in cui versano le famiglie di Gaza», ha affermato Edouard Beigbeder, direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. Il freddo, la mancanza di ripari adeguati e la scarsità di risorse mettono ulteriormente a rischio la vita di bambini e neonati, con temperature in calo nei prossimi giorni. Tra le vittime del freddo nelle tendopoli di Gaza, la notte di Natale, anche la piccola Sila, di soli tre settimane. Il padre della piccola, Mahmoud al-Faseeh, ha raccontato all’Associated Press di averla avvolta in una coperta per cercare di tenerla al caldo nella tenda nell’area di Muwasi, fuori dalla città di Khan Younis, ma non è stato sufficiente. Chi porta aiuto non ce la fa più, stremato dall’impossibilità di consegnare e dall’esigua quantità di beni garantiti di fronte all’immensità del bisogno. Mancano coperte, vestiti caldi, legna da ardere, senza i quali il numero di chi cadrà vittima delle temperature sotto zero è aumenterà senza sosta.

Raid nello Yemen

Raid israeliani, infine, sono stati registrati ieri anche nello Yemen, dove si contano almeno quattro morti e 21 feriti nella capitale Sana’a e nella città portuale di al-Hodeida.

 

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

27 dicembre 2024, 13:26