Cerca

Un'immagine del presepe inaugurato al Campus Bio-Medico Un'immagine del presepe inaugurato al Campus Bio-Medico 

La bellezza del presepe, consolazione per chi vive il Natale in ospedale

Questa mattina al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma è stato inaugurata la rappresentazione della Natività realizzata dal maestro Franco Artese, tra i presepisti più apprezzati e famosi nel mondo. Presente alla cerimonia il cardinale Comastri

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Una Natività in una delle più antiche chiese rupestri, quella del Purgatorio, nel cuore dei Sassi di Matera Patrimonio dell’Umanità, con Maria che appoggia delicatamente il piccolo Gesù nella mangiatoia, mentre Giuseppe cerca teneramente di proteggerlo dal freddo con un lenzuolo. Alle loro spalle gli antichi affreschi con i tre arcangeli che sembrano voler vigilare sulla Sacra Famiglia. È questo il cuore del presepe ospitato negli spazi della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, e che è stato inaugurato questa mattina alla presenza del cardinale Angelo Comastri, vicario generale emerito di Papa Francesco per la Città del Vaticano, che ha benedetto l’opera realizzata dal maestro presepista Franco Artese.

Alcuni particolari del Presepe
Alcuni particolari del Presepe

Gesù che nasce nel nostro cuore

“Il presepe - ha ricordato il cardinale Comastri - è stato inventato nel 1223 da San Francesco, che volle rivivere l’umiltà e la povertà di Betlemme e in quella occasione tante persone accorsero in quel piccolo paese (Greccio - ndr) per rivivere l’esperienza del Natale, perché questa ricorrenza è una lezione che va capita. Ce lo ricorda anche Trilussa in una sua celebre poesia, che ci  spiega che se non viviamo il presepe nel suo significato più profondo, cioè dell’amore incarnato, è solo una 'cianfrusaglia' di oggetti messi insieme. Perciò Gesù può nascere tante volte a Betlemme, ma se non nasce nel nostro cuore è tutto inutile”

Il cardinale Comastri spiega il significato del presepe

Un presepe che dona bellezza e spiritualità

Questa scena dela Natività - che vuole unire spiritualità, territorio e artigianato - è stata realizzata in polistirene e rivestita con uno strato di resina, sul quale è stato poi inciso l’effetto del tufo. I personaggi, che la animano sono circa una quarantina, realizzati in terracotta dal maestro Vincenzo Velardita di Caltagirone. Il maestro Franco Artese è considerato uno dei più importanti rappresentanti della scuola presepistica meridionale e le sue opere sono state esposte in molte città del mondo. Tra i riconoscimenti, l’allestimento di presepi in luoghi come la Basilica di Assisi, Piazza San Pietro in Vaticano, la cattedrale di San Patrick a New York, il palazzo del Quirinale e Casa di Santa Marta, residenza di Papa Francesco. “Io provo sempre una grande gioia a realizzare questi presepi - ha raccontato Artese - perché non è solo un’opera d’arte certamente bella da ammirare, ma ha un significato profondo di fede e di amore che non lascia indifferente chiunque lo guardi. Io mi sono sentito accolto qui al Campus Bio-Medico mentre realizzavo l’opera. Pian piano, mentre nasceva, vedevo le persone che passavano, i pazienti che magari scendevano qualche minuto ad ammirarla. Portare bellezza in un luogo dove c’è la sofferenza è molto importante. Il presepe ripercorre attraverso i suoi personaggi anche le tradizioni lucane, dagli antichi mestieri alle donne vestite con gli abiti tradizionali, con alti copricapi fatti con le candele chiamati “cente”.   

il presepe del maestro Artese
il presepe del maestro Artese

Un messaggio di speranza per chi soffre

E la presenza di un presepe che vuole raccontare la bellezza di una città come Matera, non vuole essere solo un’opera di grande valore estetico, ma anche un messaggio di vicinanza e conforto per quanti vivono momenti di fragilità. “Nel nostro Policlinico - sottolinea Paolo Sormani, direttore generale Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico - la cosa più importante è quella di offrire ai nostri pazienti non solo una risposta clinica, ma anche una vicinanza umana. Il presepe è un messaggio di pace e speranza, che ci invita ad un mondo più fraterno, quello che cerchiamo di fare anche noi ogni giorno con chi soffre e ha bisogno di cure. Quest’anno questa opera d’arte sarà sicuramente di sollievo e beneficio per tanti malati”.

Alcuni particolari del Presepe
Alcuni particolari del Presepe

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

09 dicembre 2024, 13:41