Amnesty: a Gaza è genocidio. Israele: un rapporto falso
Vatican News
Amnesty International accusa Israele di aver commesso un genocidio contro i palestinesi di Gaza. Lo afferma in un rapporto che produce il risultato di analisi e di ricerche sul campo su quanto accaduto durante la guerra, comprese le dichiarazioni degli ufficiali israeliani. L’organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani chiede quindi un’indagine della Corte penale internazionale e chiede alla comunità internazionale di non essere complice di quanto accaduto. Accuse che vengono però respinte fortemente dal governo israeliano, così come da Amnesty Israele che registra le dimissioni del suo direttore e che in una nota stampa condanna il rapporto accusando gli autori di essere giunti a una "conclusione predeterminata".
Amnesty: attacchi deliberati contro i civili
L’analisi di Amnesty, dichiara il segretario generale dell’organizzazione, Agnès Callamard, è frutto di mesi e mesi di indagini, durante le quali “Israele ha trattato i palestinesi di Gaza come un gruppo di subumani, indegni di rispetto per i diritti umani e la dignità, dimostrando la sua intenzione di distruggerli fisicamente”. Trecento pagine che, prosegue Callamard, presentano “prove sufficienti per concludere che Israele ha commesso e continua a commettere un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza”, a partire dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele, che ha scatenato la guerra. Nel rapporto si legge di “attacchi deliberati contro i civili e le infrastrutture civili, dell’uso di armi ad alto potenziale in aree densamente popolate”, si descrivono gli ostacoli alla consegna di aiuti umanitari e lo sfollamento forzato del 90% della popolazione. Un “assedio totale”, dichiara Amnesty, imposto da Israele e che espone gli abitanti “a una morte lenta e calcolata”. Il documento cita anche gli appelli di funzionari e soldati israeliani per “l'annientamento, la distruzione, l'incendio o la ‘cancellazione’ di Gaza”. Tutto questo, per Callamard, deve “servire da campanello d'allarme per la comunità internazionale” poiché “questo è un genocidio e deve finire ora”. Callamard lancia poi un avvertimento agli Stati che “inviano armi a Israele violando i loro obblighi di prevenire il genocidio e che rischiano di diventarne complici”:
Israele: è diritto alla difesa
Tutte accuse che vengono definite “inventate, completamente false e basate su menzogne” da parte di Israele, che cita il diritto alla difesa contro gli attacchi di Hamas. Un portavoce dell’esercito israeliano, parlando con la stampa, avrebbe dichiarato che il rapporto “non tiene conto delle realtà operative” che l'esercito deve affrontare, esercito che inoltre, ha aggiunto, accusando di Hamas di usare “civili come scudi umani”, adotta “tutte le misure possibili per limitare i danni causati ai civili nelle sue operazioni”. Dal "massacro genocida del 7 ottobre 2023, compiuto dall'organizzazione terroristica Hamas contro cittadini israeliani", afferma quindi il Ministero degli Esteri, “i cittadini israeliani sono stati sottoposti ad attacchi quotidiani da sette fronti diversi. Israele si sta difendendo da questi attacchi agendo pienamente in conformità con il diritto internazionale".
Amnesty ha quindi indicato che pubblicherà un rapporto sui crimini commessi da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre 2023.
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