Lega del Filo d'Oro, 60 anni di cura e tenerezza
Andrea De Angelis e Gabriella Ceraso - Osimo (Ancona)
L'abbraccio di Massimiliano che mi toglie gli occhiali, li indossa e nel restituirmeli mi bacia in fronte. Il sorriso di Giulia, grata per una fetta di panettone. Ancora chi segue una lezione di musicoterapia, pronunciando più volte la prima lettera dell'alfabeto e chi, invece, è impegnato nel realizzare un pinguino fermaporta, fatto anche di lana. La stessa con cui è addobbato un albero di Natale, mentre la piscina ha una temperatura alta, ben sopra la media, adeguata per i pazienti con dei disagi muscolari. Questo e molto altro rimane della esperienza vissuta ad Osimo, presso il Centro Nazionale della Lega del FIlo d'Oro, dove Radio Vaticana - Vatican News si è recata rispondendo all'invito del presidente Rossano Bartoli, in occasione dei 60 anni dell'organizzazione.
Passato, presente e futuro
Era il 20 dicembre del 1964 quando, grazie all’impegno di una caparbia donna sordocieca, di un giovane sacerdote e al sostegno di molte altre persone di buona volontà, si diede vita a un’Organizzazione che potesse rappresentare il “filo aureo della buona amicizia”, per aprire al mondo la condizione delle persone sordocieche e fare in modo che la società si accorgesse di loro. E questo filo prezioso che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno è il concetto che ha ispirato sia il nome che l’attività della Lega del Filo d’Oro, la cui mission è, da 60 anni, l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno alla ricerca della maggiore autonomia possibile delle persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale. In futuro tra i numerosi progetti anche l'apertura di una nuova sede ad Acilia, alle porte di Roma.
60 anni di storia
In questi sessant’anni di attività al fianco di chi non vede e non sente, la Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Ente Filantropico ha investito sulla crescita capillare a livello territoriale con l’obiettivo di fornire risposte concrete ai bisogni di utenti e famiglie, fino ad essere oggi presente in 11 regioni italiane con i suoi Centri Residenziali, Centri Diurni, Servizi e Sedi Territoriali, triplicando il numero di utenti seguiti negli ultimi vent’anni e seguendo oggi oltre 1.200 utenti, che hanno beneficiato di uno o più servizi nelle diverse modalità, garantendo loro interventi diagnostici, educativo-riabilitativi e socio-educativi, raggiungendo nel 2023 il numero più alto mai registrato.
Un grazie collettivo
I sostenitori hanno un ruolo fondamentale per la Lega del Filo d’Oro: nel corso del 2023, le donazioni dei sostenitori privati hanno contribuito alla copertura dell’85% delle spese sostenute dall’Ente, confermando la netta e crescente prevalenza dei contributi privati rispetto a quelli pubblici. Complessivamente, la raccolta fondi nel 2023 è aumentata del 24% rispetto all’anno precedente. Solo così è possibile dedicare agli utenti un trattamento personalizzato che arriva a dedicare da uno a due dipendenti per ogni ospite, in modo da offrire un percorso riabilitativo efficace a seconda del grado di disabilità. Per questa ragione oggi la raccolta fondi ha un ruolo fondamentale per la vita e lo sviluppo della Fondazione. La nuova campagna dedicata al 60.mo anniversario della Lega del Filo d’Oro intende ringraziare tutti i suoi sostenitori, senza i quali questo traguardo non sarebbe stato possibile. Ad amplificare il messaggio di solidarietà, ancora una volta, ci sono Renzo Arbore e Neri Marcorè, amici e storici testimonial.
Un impegno che continua
La Lega del Filo d’Oro è inoltre impegnata a dare voce alle istanze di chi non vede e non sente, promuovendo il pieno riconoscimento dei loro diritti presso le Istituzioni. In Italia la legge 107/2010 riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, ma necessita di essere rivista per una sua piena applicazione. Recentemente è stato approvato un disegno di legge molto importante per tutte le persone sordocieche, che riconosce la sordocecità come disabilità unica, senza discriminazioni tra persone con stesse condizioni sviluppate in età differenti. Questo passo significativo fa guardare al futuro con maggiore speranza e getta le basi per una società più inclusiva e rispettosa. A marzo la Fondazione ha presentato alla Camera dei Deputati il Manifesto delle persone sordocieche per chiedere alle Istituzioni un maggior impegno affinché ogni persona sordocieca venga riconosciuta e sostenuta, ovunque e sempre, con accesso a cure, interpreti e strumenti che possano davvero fare la differenza nella vita di tutti i giorni per creare una società più equa e accessibile.
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