Siria, le milizie filo iraniane entrano nel Paese. Aumentano le vittime civili
Vatican News
Continua al rialzo la conta delle vittime provocate degli scontri in Siria tra l’esercito di Bashar al-Assad e le fazioni armate guidate dai miliziani jihadisti di Hayat Tahrir al Sham, classificato come gruppo terroristico dalle Nazioni Unite e dall’Unione europea. I morti sarebbero ad oggi 446, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, tra loro si contano 61 civili, 11 dei quali uccisi nelle ultime ore in raid aerei siriani e russi che hanno colpito il nord ovest siriano, compresi un campo per sfollati e la città di Idlib.
L'ingresso dei filo-iraniani
Durante la notte, milizie filo Iran, che conferma il suo appoggio al governo, hanno varcato provenienti dall'Iraq il confine siriano in appoggio all’esercito di Bashar al-Assad e si starebbero dirigendo verso la parte settentrionale del Paese assediate, dopo la conquista di Aleppo da parte degli insorti che sono entrati anche ad Hama. Quanto sta accadendo, è la denuncia di al-Assad è un tentativo di "ridisegnare la mappa della regione".
L'incontro trilaterale
Sul fronte diplomatico la Russia, ribadisce il suo appoggio al presidente siriano contro gli jihadisti, a confermarlo è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che non esclude che si possa realizzare un incontro trilaterale con i rappresentati di Ankara e Teheran, che conferma l’intenzione di organizzare l’appuntamento. Pechino ribadisce il suo "sostegno" ad al-Assad nei "suoi sforzi per mantenere la sicurezza e la stabilità nazionale”, pur continuando a “monitorare attentamente la situazione” con la richiesta a Damasco di "adottare misure efficaci" per garantire la sicurezza dei suoi cittadini e delle sue istituzioni nel Paese.
La richiesta di de-escalation
Le forze curde hanno intanto annunciato che stanno lavorando per evacuare i civili curdi da diversi settori della provincia di Aleppo dopo l'offensiva dei ribelli mentre da Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna, in una dichiarazione congiunta, arriva la richiesta di una "de-escalation" in Siria e il sollecito a proteggere civili e delle infrastrutture.
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