Putin: pronti ai negoziati in Slovacchia per chiudere la guerra
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Per mettere uno stop alla guerra in Ucraina, Vladimir Putin non chiude ai colloqui da tenersi in Slovacchia, luogo offerto dallo stesso premier slovacco Robert Fico che, nei giorni scorsi, nei colloqui a Mosca con il presidente russo, aveva offerto ospitalità per i negoziati. Per ora però le strategie di guerra restano al primo posto per la Russia. Il capo del Cremlino, infatti, ha precisato che “compito numero uno per la Russia è raggiungere tutti gli obiettivi dell'operazione militare speciale nel 2025 e ottenere il successo sulla linea del fronte”, usando anche armi più potenti: ''Se si rivelerà necessario, e se constateremo che è richiesto l'uso di armi a medio raggio più potenti, ovviamente le useremo. Ma – ha aggiunto Putin-non abbiamo fretta''. Dal canto suo, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista dei giorni scorsi con i media nazionali e stranieri, ha ribadito che “i centri decisionali di Kiev potrebbero essere obiettivi degli attacchi della Russia a seconda delle minacce esistenti, ma Mosca – ha precisato -non colpisce mai strutture civili”.
Nuove vittime sul campo
Intanto, due uomini di 60 e 64 anni, sono stati uccisi, e altri due civili di 27 e 55 anni sono stati feriti nelle scorse ore a seguito di un attacco con droni russi su un edificio a più piani a Chasiv Yar, nella regione di Donetsk. Catturato, dall’esercito ucraino, un soldato nordcoreano in forze nelle fila militari russe, morto in seguito alle feriti subite. Una collaborazione quella tra Corea del Nord e la Russia che andrebbe intensificandosi, nonostante il costo di vite umane: stando a quanto riferito dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, le perdite nordcoreane "hanno già superato i 3.000" uomini”. Ma questo non frenerebbe Pyongyang, che, secondo Zelensky, starebbe pensando di inviare "altre truppe ed equipaggiamento militare".
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