Canada, Trudeau si dimette da premier
Vatican News
Cedendo alle pressioni di critici e alleati, il primo ministro del Canada, Justine Trudeau, ha annunciato le dimissioni come capo del Partito liberale (Lpc, di centro-sinistra), che ha guidato dal 2013 e, come primo ministro, in carica dal 2015. «Intendo dimettermi da capo dell’Lpc, da primo ministro, dopo che il partito avrà scelto il suo prossimo leader», sono state le sue parole ai giornalisti. Una mossa che segna la fine di un’epoca e lascia il Paese nel caos proprio mentre il primo gennaio 2025 ha raccolto dall’Italia il testimone della presidenza di turno del G7.
La crisi di governo
Le dimissioni di Trudeau, che mettono fine probabilmente alla sua carriera politica, arrivano sullo sfondo di una crisi del suo governo di minoranza, con l’uscita dei socialdemocratici del Nuovo partito democratico, che lo sostenevano esternamente, e le dimissioni della vice premier e ministro delle Finanze, Chrystia Freeland, a causa di un deficit di bilancio molto più alto del previsto.
La minaccia di Trump
Il presidente incaricato degli Usa Trump ha assestato il suo colpo di grazia a Trudeau, con la promessa di firmare già nel primo giorno in carica — il prossimo 20 gennaio — un ordine esecutivo che impone una tariffa del 25% su tutti i prodotti che dal Canada arrivano negli Stati Uniti. Trudeau ha poi confermato di aver ricevuto dal governatore generale del Canada il permesso di sospendere tutte le attività parlamentari fino al 24 marzo.
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