Trump e Putin a colloquio: concordi per una pace duratura in Ucraina
Edoardo Giribaldi - Città del Vaticano
La telefonata tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin, ha portato alla condivisione della “necessità di pace e di un cessate il fuoco nella guerra in Ucraina”, secondo una nota diffusa dalla Casa Bianca. “Entrambi i leader hanno concordato sul fatto che questo conflitto debba concludersi con una pace duratura”, si legge nel comunicato, che sottolinea anche “l’importanza di migliorare le relazioni bilaterali” tra Washington e Mosca.
La linea di Mosca
Sulla stessa linea il Cremlino, che conferma l’impegno di Putin per una “soluzione pacifica del conflitto in Ucraina”. Tuttavia, la Russia pone come condizioni la fine della mobilitazione forzata nel Paese e lo stop al riarmo delle sue forze armate. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti, aggiungendo che Mosca garantirà l’incolumità dei soldati ucraini in caso di resa.
Gli effetti della telefonata
Tra gli effetti immediati della telefonata, la sospensione per 30 giorni degli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine, concordata con gli Stati Uniti. La road map verso la fine delle ostilità prevede inoltre “negoziati tecnici per un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero, un cessate il fuoco totale e una pace permanente". Secondo Washington, queste trattative avranno inizio immediato in Medio Oriente. Inoltre, per il 19 marzo è stato confermato uno scambio di 175 prigionieri tra Mosca e Kyiv.
Colloqui sul Medio Oriente
La conversazione tra i due leader ha toccato anche il tema del Medio Oriente, con un focus sulla necessità di “cooperazione per prevenire futuri conflitti”. La Casa Bianca ha riferito che è stata discussa la questione della “proliferazione di armi strategiche” e che Trump e Putin hanno concordato sul fatto che “l’Iran non dovrà mai essere in grado di distruggere Israele”.
Il commento del cardinale Zuppi
Commentando la telefonata tra i due leader, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, ha dichiarato a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Parma: “Speriamo che porti a ciò che tutti desiderano, ovvero sedersi intorno a un tavolo e arrivare quanto prima a un cessate il fuoco”. Zuppi ha ricordato che questa è la richiesta avanzata da Papa Francesco negli ultimi tre anni, auspicando che si possano trovare “le vie del dialogo e dell’incontro” per risolvere il conflitto.
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