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Una lettrice bendata Una lettrice bendata

Leggere per immaginare, Maurizio de Giovanni: "I libri sono speranza"

Con lo scrittore che ha creato il personaggio del commissario Ricciardi e Adriano Monti Buzzetti, presidente del "Centro per il libro e la lettura", prendiamo spunto da alcuni dati relativi alle abitudini dei lettori per delineare sfide e prospettive dell'antico patrimonio delle parole scritte

Eugenio Murrali - Città del Vaticano

"A differenza dei media audiovisivi, dove il prodotto è più completo e il margine e il tempo per 'arricchire' la narrazione o interpretarla sono solitamente ridotti, nella lettura di un libro il lettore è molto più attivo. In qualche modo riscrive l’opera, la amplifica con la sua immaginazione, crea un mondo", ha scritto Papa Francesco il 17 luglio del 2024 nella sua Lettera sul ruolo della Letteratura nella formazione. Parole che risuonano alla luce dei recenti dati italiani e internazionali sul rapporto con i libri. Stando al Bel Paese, una statistica dell'Associazione italiana editori, AIE, rivela che nel 2022 il tempo dedicato settimanalmente ai libri era di 3 ore e 32 minuti, mentre nel 2024 è sceso a 2 ore e 47 minuti. Osserva Maurizio de Giovanni: "Noi abbiamo un bombardamento di impegni, anche nel tempo libero: i social, la disponibilità di contenuti audiovisivi, l'informazione ci prendono tempo, tempo che noi non dedichiamo alla lettura". Attenzione che viene sottratta all'introspezione, all'immaginazione.

Ascolta l'intervista allo scrittore Maurizio de Giovanni

Una tendenza preoccupante

Il giornalista Adriano Monti Buzzetti, presidente del Cepell, Centro per il libro e la lettura, interpellato sui dati, mostra consapevolezza sul grande lavoro necessario per riavvicinare le persone ai libri: "Definire la situazione seria è semplicemente un approccio realistico. I dati ci dimostrano che siamo su un piano inclinato. Abbandonarsi al qualunquismo è come affermare che nella salvaguardia dell'ambiente non è necessario fare nulla, perché madre natura troverà una formula di autoguarigione". In Italia, secondo l'Istat, c'è stata una tendenza alla crescita dei lettori più o meno stabile tra il 2000 e il 2010, decade in cui la percentuale è passata dal 39,1% al 46,8%, per poi scendere e tornare, nel 2022 intorno al 39,3%. Ma chi addita i giovani sbaglia, perché sono proprio loro a leggere di più, in particolare i giovanissimi, fino ai 14 anni. Il calo più consistente avviene a partire dai 25 anni. Oltre che all'età, molte oscillazioni nei dati sono legate alla geografia, al titolo di studio, al genere. 

Ascolta l'intervista al giornalista Adriano Monti Buzzetti

La lettura è speranza

Quando si parla di buoni libri, Maurizio de Giovanni è piuttosto assertivo: "Lettura e speranza secondo me sono la stessa cosa. La lettura è speranza, speranza di cambiamento, anche se il mondo rappresentato è molto peggiore del nostro ci fa prendere coscienza dei passi che abbiamo fatto e di quelli che restano da fare".  E nella sua scrittura "la speranza è sempre presente" ed è proprio "la pagina non scritta che viene dopo la parola 'fine'", un grande dono per il lettore. Monti Buzzetti sottolinea come l'atto del leggere, insieme alla scrittura in corsivo e alla lettura espressiva siano imprescindibili, perché portano a un'attività cerebrale sofisticata. "Leggere è il frutto di una lunga evoluzione" e il tempo dedicato ai libri non deve essere eroso dallo "scorrimento compulsivo di video sempre più brevi, frivoli, sgrammaticati, disinvolti nelle informazioni veicolate". 

L'immaginazione è tutto

"La lettura è immaginazione ed è l'unica palestra che noi possiamo fornire a questo muscolo interno. L'immaginazione è tutto, anche per il trascendente", sostiene de Giovanni, in piena consonanza con il Papa che, nella Lettera citata, ricorda come questo "grande bene" abbia significativi effetti pratici, come il miglioramento della nostra capacità di esprimerci, con l'arricchimento del nostro vocabolario, migliori "la capacità di concentrazione", riduca "i livelli di deterioramento cognitivo", calmi "lo stress e l’ansia", ma soprattutto ci aiuti, come diceva Borges, ad "ascoltare la voce di qualcuno": "E non si dimentichi quanto sia pericoloso smettere di ascoltare la voce dell’altro che ci interpella!", scrive Francesco. 

Leggere è viaggiare

"La lettura è un viaggio, è andare da qualche altra parte mettendosi nei panni di un'altra persona", assicura de Giovanni. E continua: "È l'esercizio della fantasia, della produzione di immagini e di situazioni. È un'evasione anche da noi stessi. Credo che la lettura sia una vacanza necessaria nella nostra mente". Nel suo discorso ai partecipanti al convegno promosso da La civiltà cattolica e dalla Georgetown University il 27 maggio 2023 Papa Francesco ha osservato:  "Le parole degli scrittori mi hanno aiutato a capire me stesso, il mondo, il mio popolo; ma anche ad approfondire il cuore umano, la mia personale vita di fede, e perfino il mio compito pastorale, anche ora in questo ministero". 

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14 marzo 2025, 14:00
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