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"Protect us", il cortometraggio che denuncia lo sfruttamento online di bambini e adolescenti "Protect us", il cortometraggio che denuncia lo sfruttamento online di bambini e adolescenti

"Protect Us", il primo cortometraggio sullo sfruttamento online di minori

Presentata oggi a Roma l'opera cinematografica che, avvalendosi di testimonianze dirette, denuncia gli abusi su bambini e adolescenti compiuti attraverso l’Intelligenza Artificiale generativa e i Chatbot. A realizzarla WeProtect Global Alliance, organizzazione internazionale di cui Fondazione S.O.S. il Telefono Azzurro ETS è partner

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È stato presentato oggi a Roma Protect Us, il cortometraggio che denuncia lo sfruttamento di bambini adolescenti attraverso l’intelligenza artificiale generativa e i chatbot, realizzato da WeProtect Global Alliance, organizzazione internazionale di cui Fondazione S.O.S. il Telefono Azzurro ETS è partner. L’opera cinematografica è stata prodotta da SHFT, realtà specializzata e attiva in ambito digitale: dai contenuti social ad alto impatto, ai documentari basati su campagne per piattaforme di streaming.

Il documentario mette a nudo la realtà dell'uso improprio dell'AI raccontando, attraverso le testimonianze reali degli adolescenti, le tragiche esperienze di alcuni ragazzi in rete che hanno sperimentato sulla loro pelle sextortion (estorsione sessuale), conversazioni con chatbot basati sull'IA e i deepfake pornografici. “Il trauma di questi crimini non è solo profondamente personale, ma anche indelebile. Immagini e interazioni vengono condivise e amplificate algoritmicamente attraverso il paesaggio digitale, perpetuando il danno molto tempo dopo la violazione iniziale”, ha affermato la produttrice del corto Baronessa Joanna Shields, ex ministra britannica per la sicurezza e la protezione di Internet e fondatrice di We Protect Global Alliance.

Pratica in "inquietante aumento"

Scopo di Protect Us è denunciare lo sfruttamento sessuale dei giovani online. Questa pratica è in forte e inquietante aumento. Si stima che nello scorso anno 300 milioni di bambini siano stati vittime di sfruttamento e abuso sessuale online: dietro ogni statistica c'è un momento di paura, vergogna e impotenza che resterà nella memoria del bambino per sempre. Nel corso del 2023 lo statunitense National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) ha ricevuto oltre 31 milioni di segnalazioni e rapporti di sospetti abusi sessuali contro minori.

Come riportato nel rapporto “La dignità dei bambini nel mondo digitale” realizzato da Telefono Azzurro e 114 nel 2023 Internet Watch Foundation ha registrato quasi 393.000 segnalazioni di presunto materiale di abuso sessuale sui minori. Dato in aumento (+5%) rispetto al 2022. Sempre nel 2023 sono risultate 275.655 - un numero record - le pagine web contenenti materiale di abuso sessuale sui minori (anche questo dato vede un + 8% rispetto all’anno precedente).

Aumento di immagini autogenerate tra i giovani

A complicare la minaccia c'è anche l'aumento allarmante di immagini sessuali autogenerate tra i giovani: un recente rapporto di Thorn, membro della WeProtect Global Alliance, rivela che 1 bambino su 10 è consapevole che i propri coetanei usano l'AI generativa per creare immagini intime non consensuali, evidenziando la crescente diffusione di questi comportamenti e il loro impatto devastante. Si consideri al riguardo un dato sempre contenuto nel report curato da Telefono Azzurro e 114: nel 2023 il 92% (254.070) di tutte le pagine web rimosse da Internet Watch Foundation contenevano immagini o video “autogenerati” in cui un bambino veniva costretto, ricattato, ingannato o adescato per esibirsi sessualmente attraverso una webcam. Il cortometraggio realizzato da We Protect e promosso da Telefono Azzurro sarà diffuso prossimamente nelle scuole italiane affinché gli studenti acquisiscano maggiore consapevolezza sui rischi della rete.

Appello ai leader del mondo

In un momento cruciale nella lotta contro lo sfruttamento sessuale online dei minori, WeProtect e Telefono Azzurro lanciano un appello ai leader di tutto il mondo: è ormai più che necessario mettere a punto e adottare misure governative chiare e decisive per proteggere i giovani in rete. La situazione richiede un’opera di sensibilizzazione collettiva sui rischi dell’AI, ma soprattutto una cooperazione internazionale per prevenire ulteriori danni ai bambini. È altresì fondamentale accompagnare i più piccoli verso un uso consapevole degli strumenti digitali, per proteggerli dai rischi della “rete” e tutelare il loro benessere psicologico.

 

“È facilissimo, per i ragazzi di oggi, interfacciarsi con i dispositivi digitali e rimanere intrappolati nei loro meccanismi nefasti e dalle conseguenze gravissime per il loro futuro”, ha ricordato il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo “Oggi più che mai la necessità primaria è quella di educare al meglio i nostri ragazzi, confrontarci con loro, ascoltarli e renderli così attori consapevoli di questa rivoluzione epocale. In occasione del Safer Internet Day 2025 abbiamo lanciato il Manifesto per una rete più sicura, affinché aziende, istituzioni, educatori e famiglie possano impegnarsi in un cammino comune di costruzione di un ecosistema digitale sicuro e inclusivo. Dobbiamo affrontare questa sfida con le competenze adeguate: è in ballo il futuro delle nuove generazioni”, ha concluso Caffo.

Il "Manifesto per i diritti dei bambini nell’ambiente digitale"

 

Telefono Azzurro ha portato all’attenzione delle Istituzioni e della stampa questo tema attualissimo presentando, lo scorso 11 febbraio a Roma - in occasione del Safer Internet Day 2025 -, il Manifesto per i diritti dei bambini nell’ambiente digitale. Il testo, sottoscritto da diverse e autorevoli personalità di spicco ha come obiettivo quello di proteggere e responsabilizzare i più giovani nelle loro attività online, nonché promuovere una navigazione sicura, inclusiva e rispettosa dei diritti dei bambini. Si invitano aziende tecnologiche, legislatori e educatori a prendersi le proprie responsabilità e affrontare insieme la spinosa emergenza dell’abuso online. Erano presenti all’evento anche gli studenti del Liceo Statale Niccolò Machiavelli di Roma.

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