Card. Tagle: viaggio Papa in Asia rappresenta ponte di speranza
di Alessandro Gisotti
“Una minoranza che evangelizza. Il dinamismo missionario della Chiesa nel magistero di Papa Francesco”. E’ il titolo della conferenza tenuta dal cardinale Luis Antonio Tagle, ieri sera alla Pontificia Università Gregoriana. Il porporato filippino ha sottolineato che è sempre sorprendente vedere come, nell’esperienza cristiana, le minoranze siano capaci di evangelizzare gli altri. Del resto, ha osservato, è proprio dell’essere umano condividere le buone notizie e questo vale ancora di più per la Buona Notizia. Il presidente di Caritas Internationalis ha così rilevato che le più belle espressioni di gioia, quando si incontra Gesù, le vediamo nei poveri, nei piccoli. Ecco perché, ha proseguito, Papa Francesco insiste tanto sulla “Chiesa povera e per i poveri”. La Chiesa, ha ripreso il cardinale Tagle, deve fare un “esame di coscienza pastorale e missionario” ed ha messo l’accento sull’importanza degli incontri tra le persone, sulla cultura dell’incontro. Soffermandosi in particolare sui migranti, l’arcivescovo di Manila ha affermato che gli immigrati non sono una minaccia, ma per capire questo è fondamentale l’incontro personale con loro. A margine della conferenza, abbiamo chiesto al cardinale Luis Antonio Tagle di soffermarsi sull’importanza della prima Giornata Mondiale dei Poveri, voluta da Papa Francesco e sull’imminente viaggio apostolico in Myanmar e Bangladesh:
R. - Molto spesso si parla di poveri, ma intesi come concetto. La Giornata Mondiale dei Poveri ha voluto portare i poveri fuori dal concetto astratto di povertà e considerarli come persone vere, perché loro sono persone e quando incontriamo le persone vere noi non diamo loro solamente ciò di cui hanno bisogno – e certo dovremmo! - ma riceviamo molto da loro. Questo è il fulcro della questione. Parte della loro dignità umana aiutarli a capire che loro sono anche agenti, protagonisti attivi, non solo della loro vita, ma agenti attivi nel mondo: possono anche renderlo migliore se riconoscono il loro potenziale e la presenza di Dio nelle loro vite.
D. - Quanto è importante il viaggio apostolico di Papa Francesco in Bangladesh e Myanmar fra pochi giorni per l’Asia e per la missione di evangelizzazione?
R. – Sì! Siamo molto contenti che il Santo Padre visiterà Paesi come il Myanmar, il Bangladesh, dove i cristiani rappresentano una minoranza. In Asia, soprattutto in questi due Paesi, c’è una situazione politica molto precaria; anche quella umanitaria lo è. Quindi speriamo che anche se la Chiesa è piccola in entrambi i Paesi, la presenza del Santo Padre possa creare quel ponte che il Vangelo rappresenta. Il Vangelo porta la gente a sperare insieme nell’amore. Quindi speriamo molto che questo possa accadere.
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