Francesco: la compassione è via privilegiata per edificare la giustizia
di Gabriella Ceraso
Il diritto alla tutela della salute è una questione di giustizia seve essere garantito con un’equa distribuzione di strutture e di risorse finanziarie, secondo i principi di solidarietà e di sussidiarietà. E’ quanto richiama il Papa nella Lettera inviata al cardinale Peter Turkson prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che oggi in Vaticano chiude i lavori della XXXII Conferenza internazionale sul tema "Affrontare le disparità globali in materia di salute”.
Il tema era stato suggerito già nella Conferenza dell’anno scorso, a fronte della constatazione del divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri nell’accesso alle cure e ai trattamenti sanitari. E oggi “con soddisfazione -scrive Francesco - apprendo l’elaborazione di un progetto che potrà affrontare questa sfida: l’istituzione di una piattaforma operativa di condivisione e collaborazione tra le istituzioni sanitarie cattoliche presenti nei diversi contesti geografici e sociali”. Il Papa incoraggia gli attori di tale progetto a perseverare nell’impegno e a farsi promotori presso le istituzioni e le case farmaceutiche, perché “tutti possano beneficiare del diritto alla tutela della salute”.
Ma nella Lettera, Francesco si sofferma anche su un aspetto “imprescindibile” a chi “serve il Signore dedicandosi alla salute dei fratelli”: le dimensioni dell’ascolto, dell’accompagnamento e del sostegno alla persona. La cura, come ci insegna Gesù nella parabola del Buon Samaritano è fatta, spiega Francesco, di “compassione”, che non è " sinonimo solo di pena o dispiacere", è qualcosa di più, è "predisposizione a entrare nel problema, a mettersi nella situazione dell’altro”, è l'unico modo per "sottrarre il dolore alla solitudine e all'angoscia".
La compassione è “via privilegiata anche per edificare la giustizia”, perché, sottolinea il Papa, “mettendoci nella situazione dell’altro, non solo ci permette di incontrarne le fatiche, le difficoltà e le paure, ma pure di scoprirne, all’interno della fragilità che connota ogni essere umano, la preziosità e il valore unico, in una parola: la dignità. Perché la dignità umana è il fondamento della giustizia, mentre la scoperta dell’inestimabile valore di ogni uomo è la forza che ci spinge a superare, con entusiasmo e abnegazione, le disparità”.
Infine, nella Lettera, Francesco affida una raccomandazione specifica alle ditte farmaceutiche convocate alla Conferenza per affrontare il problema dell’accesso alle terapie antiretrovirali in età pediatrica. Rifacendosi alla Nuova Carta per gli Operatori Sanitari, il Papa chiede che le leggi proprie delle imprese tengano presente il diritto all'accesso alle terapie essenziali soprattutto dei Paesi meno sviluppati e le strategie sanitarie volte al perseguimento della giustizia e del bene comune, siano economicamente ed eticamente sostenibili.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui