Francesco ai cristiani di Taiwan: "Testimoniare la speranza che è in noi"
di Emanuela Campanile
Sono molti gli “ambiti nei quali, come cristiani, siamo chiamati a operare insieme per promuovere la dignità di ogni essere umano”. Questo il richiamo di Papa Francesco nel suo discorso alla delegazione del National Council of Churches of Taiwan, ricevuta oggi in Sala del Concistoro.
Cintando il Vangelo di Giovanni, in cui Cristo dice: 'come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli', il Papa ricorda che “l’amore di Dio da incarnare concretamente nella vita” è la “via maestra” per ogni cristiano, quella “responsabilità” di testimoniare davanti al mondo “la speranza che è in noi”.
Ecco dunque, la necessità e l’importanza del “rafforzamento delle relazioni tra le confessioni cristiane”, “l’annuncio di Gesù, anche attraverso opere di carità” e soprattutto deii “progetti formativi rivolti ai giovani”, in particolar modo attraverso l’insegnamento al dialogo, per creare una società più giusta.
In particolare, aggiunge il Papa, “la Chiesa, sin dalla creazione del National Council of Churches of Taiwan, nel 1991, “è impegnata a promuovere una maggiore unità tra i credenti nel Signore”, e a rafforzare le “relazioni tra le confessioni cristiane”.
A conclusione dell’incontro, prima di invitare l’intera Assemblea a pregare il Padre Nostro, Francesco esprime la speranza e il desiderio di “camminare insieme nel primato della carità verso il giorno in cui sarà realizzato il desiderio di Gesù: 'siamo una sola cosa… perché il mondo creda”.
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