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Il Papa e mons. Semeraro nel giorno del 70.mo compleanno del vescovo di Albano Il Papa e mons. Semeraro nel giorno del 70.mo compleanno del vescovo di Albano 

Mons. Semeraro: una sorpresa enorme la visita del Papa per i miei 70 anni

Mons. Semeraro: "la sorpresa del Papa è stata enorme, anche perché in qualche maniera mi aveva sviato, facendomi pervenire un paio di giorni prima una lettera di augurio con un suo dono particolare"

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Un momento di festa impreziosito, in modo indelebile, da una sorpresa speciale. E’ quello che ha vissuto ieri pomeriggio, nel giorno del suo 70.mo compleanno, mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano.  Il presule stava partecipando ad una festa in vista del Natale con dipendenti della Curia, vicari, sacerdoti e laici. L’incontro conviviale è stato sorprendentemente rallegrato dall’arrivo, non previsto e in forma privata, di Papa Francesco che ha rivolto i propri auguri al vescovo della cittadina laziale. Ascoltiamo proprio mons. Semeraro:

Mons. Semeraro: una grande gioia per tutta la diocesi

R. – Era per me un momento di vita ordinaria, ma anche molto sereno, da condividere con i miei più stretti collaboratori. Erano presenti, come faccio ogni anno per l’inizio delle ferie natalizie, alla celebrazione della Messa e ad un incontro conviviale. Un'occasione per dire “grazie” a quanti lavorano nella diocesi. Era il mio compleanno ma questa è una coincidenza. La sorpresa del Papa è stata enorme anche perché in qualche maniera mi aveva sviato facendomi pervenire, un paio di giorni prima, una lettera di augurio con un suo dono particolare. Non avrei, quindi, mai immaginato questa ulteriore attenzione. Un'attenzione che non soltanto rallegra me. Soprattutto, per la vita della diocesi, la presenza del Papa è per noi di grande incoraggiamento. E tutti hanno detto al Papa che lo ricordano e pregano quotidianamente per lui.

D. – Cosa ha detto il Santo Padre?

R. – Quando i miei collaboratori non credevano ai loro occhi, il Papa ha detto loro che era “uno scherzo da Papa”. E poi io ho avuto modo, anche nel colloquio a tavola, di informarlo sulla vita della diocesi. C’era anche un sacerdote anziano allettato. Eravamo nel seminario diocesano e il Papa è voluto entrare nella sua stanza per confortarlo. Io speravo di non dover chiamare l’ambulanza, talmente il sacerdote era commosso! È stato un incontro molto tranquillo. Il Papa si è trattenuto a pranzo. Mi ha detto che avrebbe desiderato essere presente per la Messa ma le udienze glielo hanno impedito. È venuto in forma estremamente riservata, al punto che neanche l’auto era targata “SCV”. L'auto aveva una targa italiana e, fin quando non è sceso dalla macchina nel giardino del seminario, nessuno si è accorto che era il Santo Padre.

D. – Un regalo di compleanno, quindi, con un effetto sorpresa perfettamente riuscito…

R. – Perfettamente. Ai sacerdoti, che il giorno prima mi avevano fatto gli auguri, ho ricordato un detto di Schopenhauer. Nella vita di un uomo - diceva - i primi 40 anni servono per scrivere un testo e gli altri 30 per fare le correzioni. Ho chiesto ai miei sacerdoti di aiutarmi adesso a fare le correzioni nella mia vita… E la sera, quando ho incontrato i giovani, ho detto il contrario: per non fare troppe correzioni negli ultimi 30 anni, cerchiamo di non fare troppi errori nei primi 40 anni! La presenza del Papa mi ha rafforzato in questa dedizione e servizio alla Chiesa e anche, per quello che egli mi domanda, accanto a lui per la Chiesa universale.

D. - Una presenza, questa del Papa, che è anche un segno tangibile di vicinanza proprio alle Chiese locali…

R. – La missione del successore di Pietro, seppure strutturalmente e costituzionalmente legata alla Chiesa di Roma, non è soltanto quella della guida della Chiesa di Roma. ma è anche quella del governo, della sollecitudine pastorale per tutte le Chiese. Nel discorso alla Curia di giovedì scorso, il Papa ha messo molto in evidenza questo aspetto. Ha richiamato il suo primato diaconale nel servizio delle Chiese. La missione del vescovo di Roma non è soltanto una missione che parte da un centro, ma è anche una missione che anima le periferie.

D. – A proposito del discorso di Papa Francesco alla Curia, Papa Francesco ha anche detto che "il Natale è la festa della fede". Un suo augurio per il Santo Natale…

R. –Un augurio molto forte, riprendendo appunto l’ultima battuta del Santo Padre, presa da un mistico tedesco, Angelo Silesio: inutilmente Cristo nasce a Betlemme nella mangiatoia - dice - se non nasce anche nel nostro cuore.

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23 dicembre 2017, 10:31