Papa: grazie per l’albero e il presepe, segni della vicinanza di Dio
di Gabriella Ceraso
“Ogni anno il presepe e l’albero di Natale ci parlano col loro linguaggio simbolico”, sono i “segni della compassione del Padre celeste, della sua partecipazione e vicinanza all’umanità”. Nel giorno dell’inaugurazione in Piazza San Pietro del Presepe partenopeo in stile settecentesco e dell’abete rosso polacco di 28 metri, il Papa riceve in Udienza i donatori dei rispettivi Paesi e nel ringraziarli offre,nel suo discorso, una lettura dei due simboli che danno “ maggiore visibilità” all’esperienza della nascita di Gesù.
“L’albero proteso verso l’alto ci stimola a protenderci verso i doni più alti” (cfr 1Cor 12,31), a innalzarci al di sopra delle nebbie che offuscano, per sperimentare quanto è bello e gioioso essere immersi nella luce di Cristo. Nella semplicità del presepio noi incontriamo e contempliamo la tenerezza di Dio, manifestata in quella del Bambino Gesù”.
Il presepe, quest’anno "ispirato alle opere di misericordia", continua Francesco, è il “luogo suggestivo dove contempliamo Gesù che, assumendo su di sé le miserie dell’uomo, ci invita a fare altrettanto, attraverso azioni di misericordia”. L’albero invece, sottolinea il Papa, è segno quest’anno della fede del popolo polacco che anche con questo dono “ha voluto esprimere la propria fedeltà alla sede di Pietro”.
Ad ascoltare Francesco tra le circa 4000 persone presenti in Aula Paolo VI ci sono anche i bambini che hanno curato le decorazioni dell’albero natalizio, ”le sfere dei desideri”, fatte di ceramica dai piccoli pazienti dei reparti italiani di Oncologia insieme ai bimbi dei territori terremotati.
Per loro, il grazie del Papa è speciale, perché, dice, “nei vostri lavori avete trasferito i vostri sogni e i vostri desideri da innalzare al cielo e da far conoscere a Gesù, che si fa bambino come voi per dirvi che vi vuole bene. Grazie per la vostra testimonianza, per aver reso più belli questi segni natalizi, che i pellegrini e i visitatori provenienti da tutto il mondo potranno ammirare”.
Con l’accendersi delle luci questa sera dunque i sogni dei bambini saranno visibili a tutti e brilleranno nella notte.
"Il Natale del Signore" conclude il Papa, prima di salutare e benedire i presenti, “sia l’occasione per essere più attenti alle necessità dei poveri e di coloro che, come Gesù, non trovano chi li accoglie. A voi qui presenti, ai vostri cari e a quanti rappresentate, formulo un sentito augurio di Buon Natale. Vi assicuro la mia preghiera affinché il Signore accolga ed esaudisca le vostre attese. Anche voi pregate per me e per il mio servizio alla Chiesa".
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