Papa Francesco indirizza un messaggio all'America Latina: in ogni emarginato il volto di Cristo
Amedeo Lomonaco e Cristiane Murray – Radio Vaticana
"La situazione dell’America Latina richiede un impegno più solido, al fine di migliorare le condizioni di vita di tutti, senza escludere nessuno, lottando parimenti contro le ingiustizie e la corruzione, per riuscire ad ottenere il migliore risultato dagli sforzi compiuti". E' quanto scrive Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti alla Conferenza, in corso a Roma, promossa dalla Fondazione Populorum Progressio per l’America Latina, in occasione del 25.mo anniversario dalla sua istituzione. "Nonostante le potenzialità dei Paesi latinoamericani - aggiunge il Santo Padre - l’attuale crisi economica e sociale, aggravata dal flagello del debito estero che paralizza lo sviluppo, ha colpito la popolazione e ha incrementato la povertà, la disoccupazione e la disuguaglianza sociale, e al tempo stesso ha contribuito allo sfruttamento e all’abuso della nostra casa comune, a un livello che mai avremmo immaginato prima".
Oltre 4400 progetti in america Latina
Nel messaggio si rcorda anche che sono almeno 4400 i progetti realizzati in America latina e nei Caraibi per "migliorare le condizioni dei popoli autoctoni, meticci e afroamericani" grazie al sostegno della fondazione Populorum progressio. Il Papa, ricordando che il modello economico attuale "pone al centro solo il dio denario", auscpica uno sforzo comune che trasformi "lo scarto in un'autentica risorsa, a beneficio non solo di un Paese ma anche di tutta l'umanità". Esorta quindi a creare"un mondo sempre più giusto e umano, che veda il volto di Cristo in ogni fratello e sorella delle popolazioni più emarginate dell'America Latina".
Nel 2019 il Sinodo sull'Amazzonia
Il convegno è stato inaugurato dal cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero e presidente della Fondazione. Il porporato ha sottolineato che il Sinodo dei vescovi sulla regione Panamazzonica, in programma a Roma nel mese di ottobre del 2019, “è una sfida molto importante”. Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, si è soffermato sull’assemblea sinodale del 2019. Lo scopo principale di tale Sinodo– ha detto il car ricordando le parole di Papa Francesco – è quello di individuare “nuove strade per l’evangelizzazione di quella porzione del Popolo di Dio, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della crisi della foresta Amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta”. Sono diverse le iniziative che scandiranno l'attesa in vista del Sinodo. Un momento significativo – ha ricordato il cardinale Baldisseri – sarà l’incontro di Papa Francesco, a Puerto Maldonado il prossimo 19 gennaio, con i popoli dell’Amazzonia in occasione del viaggio apostolico in Perù.
“A Puerto Maldonado, il Santo Padre metterà il piede per la prima volta – come Papa – in Amazzonia. A partire da questo incontro, seguirà una riunione. Stiamo compilando l’agenda, in questo momento. Io ho lanciato oggi questa idea di un pre-Sinodo. E' certo che il popolo, la gente che vive in Amazzonia devono essere ascoltati perché possiamo poi arrivare alla celebrazione del Sinodo con elementi sufficienti e dare al mondo un documento che possa essere programmatico e indicativo. Incentrare l’attenzione sull’Amazzonia e anche su altre zone e regioni è assolutamente importante. La Chiesa ha gli strumenti per poterlo fare, e credo che sia anche un dovere, oltre che una missione. E'un dovere anche civico e sociale”.
Fondazione Populorum Progressio: 25 anni di progetti
Affidata, fin dalla sua nascita per volontà di San Giovanni Paolo II al Pontificio Consiglio Cor Unum, la Fondazione fa ora parte della missione pastorale del nuovo Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Mons. Segundo Tejado Munoz, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, sottolinea che sono molteplici le attività della Fondazione Populorum Progressio per l'America Latina:
“Noi abbiamo cercato, in questi 25 anni, di fare un lavoro silenzioso e rispettoso delle differenze e delle particolarità di questi popoli. E' soprattutto un lavoro fatto in loco, rispettando molto queste persone, le loro dinamiche, il loro sviluppo e quello che loro si aspettano. Questa è un po’ la finalità della Fondazione. Promuove piccoli progetti economici, di formazione. Sono così vari che sarebbe anche difficile parlare di un unico tipo di progetto … Noi accettiamo i progetti che vengono avallati dalle Chiese locali: dai missionari, dagli operatori pastorali e dalle stesse comunità che trovano nel sacerdote un appoggio per promuovere un’attività. Tutto passa attraverso il vescovo e questo per noi è una grande garanzia. E' una garanzia del fatto che il lavoro si faccia bene e che si faccia così com’è stato progettato. Più che altro, sono le comunità cristiane e le comunità indigene che chiedono. E noi – nella misura del possibile – cerchiamo di dare loro una mano”.
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