Papa: quella vocazionale non è una "pastorale show"
di Giada Aquilino
Nelle nostre società ci sono giovani che, “pur appartenendo alla generazione dei ‘selfie’” o ad una cultura che sembra più “gassosa” piuttosto che “fluida”,cercano “un senso pieno per la loro vita”, anche se magari non sempre lo cercano dove possono trovarlo. Da questa riflessione parte il messaggio del Papa per il convegno “Pastorale vocazionale e vita consacrata. Orizzonti e speranze”, organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. L’evento, in corso fino a domenica presso l’ateneo Regina Apostolorum di Roma, si tiene in vista del Sinodo dei vescovi del 2018 dedicato al tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
Il Pontefice ricorda che il servizio vocazionale è “l’anima” dell’evangelizzazione e di “tutta la pastorale della Chiesa”. La pastorale vocazionale, aggiunge, non si può ridurre ad attività rinchiuse in se stesse, col rischio che si cada nel proselitismo o - come affermava San Giovanni Paolo II - nella “tentazione di facili e improvvidi reclutamenti”. La pastorale vocazionale, che non è una “pastorale show” o una “pastorale passatempo”, “è un vero itinerario di fede”, che porta ad un incontro “personale” con Cristo. Francesco esorta ad una cura particolare della famiglia, in modo che i genitori assumano “con gioia e responsabilità” la loro missione di essere “primi animatori vocazionali dei figli”, andando oltre egoismi, calcoli e prospettive di potere.
La pastorale vocazionale, sottolinea poi il Papa, è strettamente legata a quella giovanile: “poggia, sorge e si sviluppa” su di essa; devono dunque “tenersi per mano”. L’invito è ad avere uno sguardo lucido, acuto sul mondo dei giovani, cercando i mezzi opportuni per annunciare la Buona Novella e, insieme, il “vangelo della vocazione”. Francesco esorta inoltre ad accompagnare i ragazzi, camminare con loro, ascoltarli, provocarli, spingendoli ad andare “oltre le comodità” in cui vivono, favorendo la libertà di rispondere alla chiamata del Signore.
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