Il Papa all'Angelus: Maria tra suo Figlio e gli uomini nella realtà delle loro privazioni
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
La Vergine ci fa capire come va accolto l’evento del Natale: non superficialmente ma nel cuore. Ci indica il vero modo di ricevere il dono di Dio: conservarlo nel cuore e meditarlo. È un invito rivolto a ciascuno di noi a pregare contemplando e gustando questo dono che è Gesù stesso.
Sono le parole di Papa Francesco in questo lunedì 2018, primo Angelus del nuovo anno e solennità liturgica di Maria Santissima Madre di Dio. "È mediante Maria che il Figlio di Dio assume la corporeità – ha sottolineato il Santo Padre - ma la maternità di Maria non si riduce a questo".
La prima discepola di Gesù
"Grazie alla sua fede, Lei è anche la prima discepola di Gesù – ha spiegato Francesco - e questo 'dilata' la sua maternità. Sarà la fede di Maria a provocare a Cana il primo “segno” miracoloso, che contribuisce a suscitare la fede dei discepoli. Con la stessa fede – ha aggiunto ancora - Maria è presente ai piedi della croce e riceve come figlio l’apostolo Giovanni; e infine, dopo la Risurrezione, diventa madre orante della Chiesa su cui scende con potenza lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste.
La funzione speciale di Maria
Invitando tutti a fissare lo sguardo su di lei "per riprendere, sotto la sua materna protezione, il cammino lungo i sentieri del tempo", il Papa ha evidenziato la funzione speciale della Madre di Dio: "si pone tra suo Figlio Gesù e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze. Intercede, consapevole che in quanto madre può, anzi, deve far presente al Figlio i bisogni degli uomini, specialmente i più deboli e disagiati. E proprio a queste persone è dedicato il tema della Giornata Mondiale della Pace che oggi celebriamo: 'Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace'." "Desidero, ancora una volta, farmi voce di questi nostri fratelli e sorelle che invocano per il loro futuro un orizzonte di pace", ha ribadito Francesco. "Per questa pace - ha aggiunto - che è diritto di tutti, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi è lungo e pericoloso, ad affrontare fatiche e sofferenze".
Assicurare a tutti la pace
Nella speranza "di operare in questo nuovo anno con generosità per realizzare un mondo più solidale e accogliente", il Papa ha esortato a non spegnere la speranza e le aspettative di pace nel cuore di questi nostri fratelli. "È importante che da parte di tutti - ha specificato - istituzioni civili, realtà educative, assistenziali ed ecclesiali, ci sia l’impegno per assicurare ai rifugiati, ai migranti, a tutti un avvenire di pace". Affidando questo nuovo anno alla protezione della Madre di Dio, Francesco così ha concluso: "Ci conceda il Signore di operare in questo nuovo anno con generosità per realizzare un mondo più solidale e accogliente".
Grazie al Presidente della Repubblica Italiana
Desidero ringraziare il Presidente della Repubblica Italiana per gli auguri che mi ha rivolto ieri sera nel suo Messaggio di fine anno e che ricambio di cuore, auspicando per il popolo italiano un anno di serenità e di pace, illuminato dalla costante benedizione di Dio.
Così Papa Francesco dopo le parole dell’Angelus. Il pensiero del Santo Padre e il suo apprezzamento “per le molteplici iniziative di preghiera e di azione per la pace, organizzate in ogni parte del mondo in occasione dell’odierna Giornata Mondiale della Pace. Penso - ha aggiunto - in particolare, alla Marcia nazionale che si è svolta” “sotto il Monte, promossa da CEI, Caritas Italiana, Pax Christi e Azione Cattolica. E saluto i partecipanti alla manifestazione “Pace in tutte le terre”, promossa a Roma e in molti Paesi dalla Comunità di Sant’Egidio”.
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