I primi frutti della visita di Papa Francesco in Perù
Lisa Zengarini – Città del Vaticano
Il traffico e lo sfruttamento delle persone, la violenza contro le donne e l’inquinamento ambientale: sono alcuni dei temi sui quali si concentrerà la speciale commissione annunciata dalla Conferenza episcopale peruviana (Cep). Le questioni urgenti sono state messe a fuoco da Papa Francesco durante il suo recente viaggio apostolico nel Paese, tra il 18 e il 21 gennaio, e saranno approfondite anche nel corso dell’assemblea plenaria della Cep, il prossimo mese di marzo. A darne notizia è stato, lo scorso lunedì, mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo, durante una conferenza stampa convocata per tracciare un bilancio della visita papale e per soffermarsi sulle sfide che la Chiesa cattolica peruviana è chiamata ad affrontare, soprattutto alla luce dei discorsi del Pontefice durante i suoi quattro giorni.
Sfide e soddisfazione
Mons. David Martínez de Aguirre Guinea, coordinatore dei media per la visita papale, presente – tra gli altri – alla conferenza stampa, ha detto da parte sua che le questioni affrontate da Papa Francesco sulla regione amazzonica del Perù sono state forti e molto complesse. In questo senso, ha sottolineato l’importanza del Sinodo Pan-amazzonico convocato a Roma nel 2019, che servirà ad approfondire alcune delle questioni sollevate a Puerto Maldonado nel discorso alle popolazioni indigene. Mons. Norberto Strotmann, segretario generale della Cep e vescovo di Chosica, ha aggiunto che la visita del Pontefice deve essere per la Chiesa peruviana non un punto d’arrivo, ma uno di partenza, ringraziando i media per la copertura data all’appuntamento. Infine, il presidente dei vescovi peruviani, mons. Salvador Piñeiro, ha sottolineato che il successo della visita si deve alla cura con la quale è stata preparata.
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