I popoli dell'Amazzonia: "Grazie, Papa Francesco!"
Cristiane Murray - Puerto Maldonado
“Grazie per averci ascoltato”: i popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, a Puerto Maldonado per incontrare il Papa, lo ringraziano e gli chiedono aiuto. Vogliono preservare la loro cultura, i loro valori, ma rischiano di scomparire davanti allo sfruttamento indiscriminato delle loro terre. Nessuno li consulta - denunciano - adesso hanno paura di non riuscire a sopravvivere agli stranieri che tagliano gli alberi, cercano l'oro e il petrolio, inquinano le acque, costruiscono strade di cemento, portando malattie e morte. Il cibo nell’Amazzonia si sta riducendo. Fra poco potrebbero trovarsi di fronte ad una alternativa: morire di fame o fuggire. I popoli dell’Amazzonia chiedono con forza al Papa di difenderli.
Mons. Erwin Kräutler: Dio ascolta il grido dei popoli indigeni
Due vescovi dell’Amazzonia sono presenti all’incontro. Mons. Erwin Kräutler, vescovo emerito di Xingu, e Mons. Roque Paloschi, arcivescovo di Porto Velho e presidente del Consiglio indigenista missionario. Mons. Kräutler è felice per l’abbraccio di Francesco a queste popolazioni:
"Il Papa ha veramente parlato di ciò che viene dal nostro cuore. I popoli indigeni hanno un messaggio da dare al mondo intero: la capacità degli esseri umani di vivere in armonia con Dio, con gli altri, ma anche con l'ambiente. Il Papa ha citato il passo della Genesi in cui Dio chiede a Caino: «Dov'è tuo fratello?». E lui risponde: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». Io aggiungo il passo successivo in cui Dio dice: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! ». E questo è esattamente quello che è successo, nel corso dei secoli, alle popolazioni indigene. Il sangue dei popoli indigeni grida a Dio, ma Dio dà la risposta attraverso Papa Francesco. Una risposta di amore, di tenerezza, con un nuovo sostegno a favore della sopravvivenza, non solo culturale, ma fisica, di queste persone".
Mons. Roque Paloschi: rispettare storia e cultura dell’Amazzonia
L’arcivescovo di Porto Velho sottolinea che “l'incontro del Santo Padre con i popoli indigeni è stato emozionante perché è avvenuto in modo umile, solo per sentire e vedere i sogni, le speranze e anche il grido di dolore e la sofferenza di fronte alle umiliazioni e alla rapina di un territorio. Il Papa - prosegue il presule - ha sottolineato che questo dialogo tra la Chiesa e le popolazioni indigene è decisivo; i nativi devono essere i protagonisti della loro storia. Il Papa, nel convocare il Sinodo, giustamente chiede che questa Chiesa abbia un volto amazzonico, abbia un volto indigeno. Per questo occorre rispettare la storia, le lingue, le tradizioni, i costumi e la spiritualità dei primi abitanti di questa terra".
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