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Perù, mons. Girasoli: la nunziatura è la casa del Papa

Il nunzio in Perù, mons. Nicola Girasoli: accogliamo il Papa con le braccia aperte e con le porte spalancate

Amedeo Lomonaco 

Papa Francesco porta in Perù un messaggio di unità e di speranza. La nunziatura, nei giorni del viaggio apostolico nel Paese andino, è la casa del Papa. Così il nunzio apostolico in Perù, mons. Nicola Girasoli:

R. – Il Perù è un Paese molto grande: è il terzo Paese in ordine di estensione geografica dell’America Latina dopo il Brasile e l’Argentina. E’ un Paese che si presenta con una realtà multietnica. E anche la composizione geografica del Perù è molto diversa. C’è la costa, che dà sull’Oceano Pacifico. C’è la catena delle Ande e poi c’è quello che qui chiamano “la selva”, cioè tutta la pianura e la zona amazzonica. Un Paese che, negli ultimi anni, ha fatto molti progressi sia sul piano economico sia su quello sociale. Ma ci sono ancora molte fratture e ci sono molte disuguaglianze. A Lima vivono circa 10 milioni di abitanti sui 30 milioni che approssimativamente popolano il Perù. Queste contraddizioni appaiono in modo molto più vistoso soprattutto nella distribuzione della ricchezza. Le istituzioni pubbliche stanno impegnandosi e la Chiesa sta facendo molto la sua parte, soprattutto per andare incontro ai più poveri. Quindi il contesto del Perù, oggi, è un contesto sociale anche diviso. E queste divisioni si traducono poi in un clima che non consente l’unità. Però, c’è questo desiderio di poter andare avanti.

D. – Quali effetti può avere la visita di Papa Francesco sulla situazione politica del Paese andino?

R. – Tutto il Perù si aspetta molto da questa visita. Il motto scelto dai vescovi è “Uniti per la speranza”. Il popolo peruviano, la Chiesa peruviana veramente spera che, in questa visita, possa incominciare un nuovo cammino di autentica unità. Ovviamente, ci si aspetta dal Papa qualche parola forte contro una piaga che è molto presente nel Perù e anche in altri Paesi dell’America Latina. E’ la piaga della corruzione. E anche ci si aspetta dal Papa una parola molto forte contro un altro problema sociale molto evidente, molto presente nel Perù: la violenza contro le donne. Il Perù è un Paese che si unisce attraverso la devozione popolare, che è molto forte. E naturalmente la religiosità popolare – che è un fattore unificante – trova poi nel Pontefice anche una personalità forte che può dare una parola di unità.

D. – Il Papa si reca in Cile e in Perù, due Paesi divisi – anche nel passato recente – da alcune dispute territoriali. L’arrivo del Santo Padre può rafforzare i legami, le relazioni diplomatiche tra questi due Paesi?

R. – Papa Francesco è il Papa che sempre, con le sue visite pastorali, costruisce ponti. Veramente, sono molto migliorati i vincoli diplomatici e commerciali che ci sono tra questi due Paesi. Sappiamo, che nel passato ci sono stati problemi molto grandi tra i due Stati che però sono stati in gran parte superati negli ultimi anni. E’ chiaro che la visita del Papa a due Paesi cattolici darà un nuovo impeto a questa unità. Poi c’è anche un elemento simpatico e bello: molti pellegrini peruviani che vivono nel Sud del Perù andranno a vedere il Papa in Cile, perché ovviamente geograficamente è molto più vicino per loro andare in Cile che non venire fino a Lima o andare fino a Puerto Maldonado. E questo, anche, è un segno di questi ponti che Papa Francesco sa creare.

D. – Durante il viaggio del Papa, la nunziatura diventa proprio “la casa” del Santo Padre: c’è tanta gioia e tanta attesa in questa casa …

R. – Dico con una parola forte, che persino i muri della nunziatura sono felici e contenti e pieni di emozione di ricevere il Papa. Questa nunziatura ha già ricevuto due volte San Giovanni Paolo II, nella visita del 1985 e in quella successiva del 1988. Dopo 30 anni, dunque, un Papa torna a Lima. Stiamo prevedendo anche fuori dalla nunziatura alcune attività. Il primo giorno saranno presenti molti giovani. La serata sarà dedicata ai giovani. La seconda serata, il 19, sarà quella delle famiglie. E ci saranno tante famiglie. E la terza serata – perché il Papa sarà nella nunziatura tre notti – sarà dedicata alle persone ammalate e disabili. La nunziatura è la casa del Papa. E questo significa che è la casa di tutti, dove tutti si sentono accolti. Pertanto, con le braccia aperte, con le porte spalancate riceviamo il Papa che vuole stare vicino alle persone, e noi siamo molto contenti e felici di riceverlo in questa casa.

Ascolta l'intervista al nunzio apostolico in Perù

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14 gennaio 2018, 11:02