Papa Francesco a Trujillo: Maria Madre di misericordia e speranza
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
E’ “un santuario a cielo aperto” quello che accoglie il Papa nell’ultimo appuntamento della sua terza giornata in Perù. Nella Plaza de Armas di Trujillo, ci sono 35 immagini di Maria, venute da ogni luogo della regione, espressione della devozione popolare, ricchezza di ogni comunità cristiana. La Vergine è lì dinanzi a quel popolo che conosce il suo amore di madre, lei “che - afferma Francesco nel suo discorso – ha visto le loro lacrime, le loro risa, le loro aspirazioni”. Dinanzi alla Virgen de la Puerta ci sono cuori palpitanti e ansiosi, cuori pieni di speranza e di amore per “la delicatezza del nostro Dio”.
Maria, madre meticcia
“La lingua dell’amore di Dio – prosegue il Papa - si pronuncia sempre in dialetto, non conosce altro modo per farlo”. Ed è per questo, nella vicinanza del cuore, che “la Madre assume i tratti dei figli, i vestiti, il dialetto dei suoi per renderli partecipi della sua benedizione”.
Maria sarà sempre una Madre meticcia, perché nel suo cuore trovano posto tutte le razze, perché l’amore cerca tutti i mezzi per amare ed essere amato. Tutte queste immagini ci ricordano la tenerezza con cui Dio vuole essere vicino ad ogni villaggio, ad ogni famiglia, a te, a me, a tutti.
Virgen de la Puerta, Madre della Misericordia e della speranza
Ricordando la vicinanza della Vergine, patrona del Nord del Perù e Regina della pace universale, al popolo che aveva collocato sopra una porta l’immagine di Maria per difendersi dalle minacce esterne, il Papa sottolinea che Lei “continua a indicarci la Porta che ci apre la via verso la vita autentica, la Vita che non marcisce”.
Conosco l’amore che avete per l’Immacolata Vergine della Porta di Otuzco che oggi, insieme a voi, desidero proclamare Vergine della Porta, “Madre della Misericordia e della Speranza”.
Misericordia: medicina per guarire il cuore
E vale ancora oggi quell’invito che il Papa fece nel Giubileo straordinario della Misericordia, nel 2015, di passare la porta della Misericordia “per sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza”.
Non c’è medicina migliore per curare tante ferite che un cuore capace di misericordia, un cuore capace di avere compassione davanti al dolore e alla disgrazia, davanti all’errore e alla voglia di rialzarsi di tanti che spesso non sanno come poterlo fare.
Le donne del Perù, forza motrice della vita e delle famiglie
A conclusione del suo discorso, Francesco esorta a guardare Maria e a vedere in Lei tutte le madri e le nonne della Nazione, “vera forza motrice della vita e delle famiglie del Perù”, invitando a chiedersi cosa sarebbe la vita e il Paese senza la loro importante presenza.
L’amore per Maria ci deve aiutare a generare atteggiamenti di riconoscimento e gratitudine nei riguardi della donna, nei riguardi delle nostre madri e nonne che sono un baluardo nella vita delle nostre città. Quasi sempre silenziose portano avanti la vita. E’ il silenzio e la forza della speranza. Grazie per la vostra testimonianza!
Il ripudio della violenza
Davanti ai volti provati ma gioiosi delle donne presenti, ai loro occhi lucidi, alla loro dignità di madri e nonne forti, Francesco ringrazia ancora ma soprattutto chiede impegno contro la violenza che molte vivono all’interno delle loro case.
Voglio invitarvi a lottare contro una piaga che colpisce il nostro continente: i numerosi casi di femminicidio. E sono molte le situazioni di violenza che sono tenute sotto silenzio al di là di tante pareti. Vi invito a lottare contro questa fonte di sofferenza chiedendo che si promuova una legislazione e una cultura di ripudio di ogni forma di violenza.
Una cultura che deve essere “cultura della misericordia basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza né gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli”. E’ questa la consegna al cuore di Maria, la madre che mai abbandona i suoi figli.
Al Collegio Seminario di Trujillo, il Papa ha regalato una statua in bronzo di San Francesco dello scultore italiano Othmar Winkler. Si tratta di una rappresentazione del frate di Assisi nell’atto di slanciarsi verso il cielo mentre declama il suo celebre cantico di lode a Dio.
Il saluto in Nunziatura
Il Papa arrivato in Nunziatura ha trovato ad attenderlo numerosi fedeli e circa una trentina di malati che ha salutato e con cui ha recitato la preghiera del Padre Nostro.
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