Incontro del Papa con i parroci: testimonianze di alcuni sacerdoti
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
L’incontro di Papa Francesco con i parroci di Roma, stamani nella Basilica di San Giovanni in Laterano, è stato un pellegrinaggio nelle varie fasi della vita sacerdotale. Il Santo Padre ha esortato i giovani preti ad acquisire uno stile sacerdotale. Ai presbiteri di mezza età ha ricordato l’importanza di sapersi congedare da cose e aspetti della vita che hanno caratterizzato la fase precedente. Francesco ha poi invitato i sacerdoti più anziani a dedicare tempo ai più giovani. Il Papa ha ricordato anche alcuni momenti del proprio sacerdozio e, in particolare, quelli in cui è stato nominato vescovo ausiliare a Buenos Aires. Una fase faticosa – ha detto il Santo Padre – in cui la preghiera lo ha sempre sostenuto.
Domande e risposte sulla vita sacerdotale
Prima di incontrare i parroci di Roma, il Pontefice ha confessato alcuni sacerdoti. L’incontro, caratterizzato da domande e risposte, è stato preceduto dal discorso pronunciato dal vicario del Papa per la diocesi di Roma, mons. Angelo De Donatis, che ha ricordato i tre pilastri della Quaresima: elemosina, preghiera e digiuno – ha affermato – sono “tre farmaci”, “medicine che vanno prese contemporaneamente perché solo insieme danno effetti benefici”. Ascoltiamo le testimonianze di alcuni sacerdoti, raccolte al termine dell’incontro con il Papa nella Basilica di San Giovanni in Laterano.
“È sempre un incontro tanto atteso quello dei sacerdoti con il Papa, perché il Santo Padre è molto concreto: parte dalla realtà. Il Papa è un uomo molto concreto. Noi abbiamo ascoltato la sua esperienza di vita. Quindi, sono consigli vissuti. Direi anche che, come Giacobbe, ha combattuto con Dio e ci può dare sicuramente dei consigli per la nostra vita, nelle varie fasi”.
I consigli del Papa ai giovani sacerdoti
“Ha risposto a tre domande. La prima risposta era rivolta ai sacerdoti giovani, che ha invitato a non tenere presente le tante circostanze e i tanti limiti del tempo. Li ha esortati a puntare sull’incontro con il Signore”.
“Il Papa ha detto: Non vi dovete tanto preoccupare delle circostanze, quanto di acquisire un vostro stile sacerdotale personale, che non è un cliché, non è un modello predefinito, precostituito”.
“Per quanto riguarda i giovani, il Papa li ha spronati a rivolgersi al padre spirituale anche perché da giovani si rischia di vivere l’esperienza della solitudine. Credo che una figura di riferimento importante, nella propria vita, sia la cosa migliore”.
I suggerimenti del Santo Padre ai preti di mezza età
“Ha parlato anche della crisi di mezza età che può avere il sacerdote disilluso da tante cose, ma che realisticamente vive nell’umiltà il proprio sacerdozio. E allora il consiglio che ci ha dato è questa seconda chiamata, che poi è la chiamata di Pietro. Questa è un po’ la mia età, quella della seconda chiamata. E quindi mi ha colpito veramente tanto! E poi ha dato saggi consigli a noi tutti. Ci ha esortati a non essere ‘zitelli’, ma ad essere ‘padri’, maturi”.
Il Papa ha dato anche delle indicazioni, dei suggerimenti, come ha già fatto in passato, per quanto riguarda le omelie?
Che l’omelia – ha detto - sia veramente un presentare, nella vita della gente, Dio. Che sia detta in maniera giusta, completa, e anche nei tempi giusti: non più di dieci minuti, anche dodici… Che sia comunque un discorrere familiarmente.
“Posso cogliere quella che è la mia fase della vita: dai 40 anni in su. E ho potuto vedere che le cose che il Papa ha detto corrispondono benissimo a questa fase della vita, a quello che vivo. Corrispondono a questa nuova chiamata che uno sente e questo dire ‘no’ ad alcune cose della vita precedente, per iniziare una nuova vita”
Il Papa ha detto anche: “Il sacerdote può cadere in tentazione”. E questa tentazione deve essere superata attraverso l’incontro con il Signore…
Esatto. E necessario mettersi faccia a faccia con Lui. Parlare con il Signore nel Tabernacolo, anche dicendo i propri limiti. Credo che poi questa sia la riconciliazione vera, al di là della confessione del peccato, del ricevere il perdono di Dio. La vera riconciliazione avviene quando si sa dialogare con il Signore, anche dicendo: Signore, ho questi limiti”.
“Per la mezza età, ha ricordato l’importanza di sapersi congedare dalle cose. Ha detto che è l’età in cui si comincia a dire ‘addio’ ad alcune cose, ed è importante sapersi distaccare”.
“Lui ci ha dato un libro, che si chiama ‘La seconda chiamata’, in cui il Signore ci chiama continuamente a seguirlo, a cambiare e a lasciare le nostre idee per seguire i suoi progetti che non sono i nostri”.
I consigli di Papa Francesco ai sacerdoti anziani
“Il Papa ha invitato i sacerdoti più anziani ad essere disponibili, a lasciare e a non invecchiare da ‘verdi’, cioè non maturati”.
“Ho 94 anni. Le parole che per me sono entrate nel cuore riguardano la bontà che Dio ci svela. Come quando ci siamo trovati davanti al Signore che ci indicava la strada più giusta”.
“L’anzianità – ha detto il Papa – è il momento in cui si può essere accoglienti. Si può regalare tempo agli altri, e soprattutto ai giovani, per aiutarli a trovare le radici”.
Vita sacerdotale di Papa Francesco
Il Papa ha infine ricordato anche alcuni momenti del suo sacerdozio…
Sì, soprattutto ha parlato della fase precedente a quella in cui è stato nominato vescovo ausiliare a Buenos Aires. Un periodo in cui ha vissuto una certa durezza, stanchezza, difficoltà, non lasciando mai la preghiera. Però il Signore lo ha preparato a una missione più grande.
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