Giovedì l'incontro del Papa con il clero di Roma
Giovedì prossimo, Papa Francesco incontrerà i sacerdoti e i diaconi della diocesi di Roma. “Come è tradizione negli ultimi anni vivremo una liturgia penitenziale comunitaria, con la possibilità di confessarci, al termine della quale il Papa ci rivolgerà la sua parola”, scrive in lettera indirizzata al clero di Roma, l’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario del Papa per la Diocesi. Come è tradizione, l’incontro si svolge all’inizio della Quaresima e si terrà a porte chiuse.
Le parrocchie si confrontino sulle malattie spirituali
Sempre nella stessa missiva - informa un comunicato del Vicariato - l’arcivescovo invita “tutte le comunità, in particolare le parrocchie, a trovare occasioni per confrontarsi sulle ‘malattie spirituali’”, tematizzate nel discorso di chiusura del Convegno diocesano, lo scorso 18 settembre: l’economia dell’esclusione; l’accidia egoista; l’individualismo comodo; la guerra tra noi; il pessimismo sterile; la mondanità spiritale.
Evangelii Gaudium
Il testo scelto per aiutare le comunità a vivere proficuamente questo tempo di purificazione, si legge ancora, è l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, la prima di Papa Francesco, che mette al centro proprio il tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. L’obiettivo è quello di avviare un “lavoro comunitario”, che sappia riflettere “con franchezza su quale sia la sua malattia spirituale”. I risultati di questo discernimento andranno inviati al Vicariato entro la prima settimana di aprile per consentire “un lavoro di sintesi da presentare al Papa in vista del prossimo Convegno diocesano”. Assieme alla lettera è stato inviato un dépliant intitolato “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”, redatto dal Consiglio episcopale, che presenta proprio brevi tracce per la condivisione alla luce di Evangelii Gaudium e delle conclusioni dello scorso Convegno diocesano al fine di aiutare le comunità a fare un esame di coscienza comunitario per “prendere il largo”, con rinnovato entusiasmo, ed essere capaci di annunciare il Vangelo della Pasqua all’umanità di oggi.
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