Passione del Signore. Cantalamessa: giovani andate incontro a Gesù Salvatore
Marco Guerra – Città del Vaticano
“Nell’anno in cui la Chiesa celebra un Sinodo sui giovani e vuole metterli al centro della propria preoccupazione pastorale, la presenza sul Calvario del discepolo che Gesù amava racchiude uno speciale messaggio”. La riflessione del Venerdì Santo del predicatore della Casa Pontificia, Raniero Cantalamessa, pronunciata alla presenza del Papa nella Basilica di San Pietro, si muove nell’orizzonte dell’attenzione dedicata dalla Chiesa ai giovani e si collega alla figura del giovane discepolo ed evangelista Giovanni testimone diretto della passione di Cristo, ai piedi della Croce insieme a Maria.
Giovanni giovane discepolo innamorato di Gesù
Il religioso cappuccino ricorda quindi che “Giovanni aderì a Gesù quando era ancora assai giovane. Fu un vero e proprio innamoramento. Tutto il resto passò di colpo in seconda linea”. Partendo da questa predisposizione d’animo, Padre Cantalamessa torna quindi a ragionare sul percorso intrapreso dai giovani in vista del Sinodo dell’ottobre del 2018:
“Giustamente ci si sforzerà, in questo anno, di scoprire, che cosa Cristo si aspetta dai giovani, cosa essi possono dare alla Chiesa e alla società. La cosa più importante, però, è un’altra: è far conoscere ai giovani ciò che Gesú può e vuole dare ad essi, e cioè gioia piena, vita in abbondanza, anzi, vita eterna”.
Un incontro che secondo padre Cantalamessa possono sperimentare tutti “perché egli è risorto; è una persona viva, non un personaggio. Tutto è possibile dopo questo incontro personale; nulla senza di esso cambierà veramente nella vita”.
Il coraggio di andare controcorrente
Seguendo sempre l’esempio della vita dell’apostolo presente sul Calvario, il predicatore della Casa Pontificia attinge poi ad un passo della Prima Lettera dell’evangelista Giovanni, rivolta ai giovani delle comunità da lui fondate, per esortare i giovani a non conformarsi allo spirito del mondo:
“Siate di quelli che prendono la direzione opposta! Abbiate il coraggio di andare contro corrente! La direzione opposta, per noi, non è un luogo, è una persona, è Gesú Cristo, il nostro Dio e il nostro salvatore”.
L’amore di Cristo è dono totale fino all’estremo
Padre Cantalamessa fa sue le categorie dell’eros e dell’agape per spiegare l’amore di Dio che si dona e che ci ricerca: “Dio non ci fa solo la “carità” di amarci; ci desidera, in tutta la Bibbia si rivela come sposo innamorato e geloso”. Un dono totale che culmina con la Passione:
“Gesú sulla croce non ci ha dato solo l’esempio di un amore di donazione sconfinata, ci ha meritato la grazia di poterlo imitare, in piccola parte, nella nostra vita. L’acqua e il sangue sgorgati dal suo costato arrivano a noi oggi nei sacramenti della Chiesa, nella Parola, anche solo guardando con fede il Crocifisso”.
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