Migrazioni, Papa Francesco: impegni concreti per liberare gli schiavi di oggi
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
Sono disumane le condizioni in cui versano milioni di migranti e rifugiati. Chi è costretto a lasciare la propria patria è, troppo spesso, vittima “di inganni, violenza e abusi di ogni genere”. Dagli Stati servono risposte più efficaci per affrontare le sfide poste dai fenomeni migratori. E’ quanto ha affermato Papa Francesco incontrando, stamani, i membri della Commissione Internazionale Cattolica per la Migrazione. Il Signore – ha affermato il Santo Padre – inviò “Mosè dal faraone per convincerlo a liberare il suo popolo”. Oggi un altro popolo, formato da milioni di oppressi, attende di essere liberato:
Per liberare gli oppressi, gli scartati e gli schiavi di oggi, è essenziale promuovere un dialogo aperto e sincero con i governanti, un dialogo che fa tesoro dell’esperienza vissuta, delle sofferenze e delle aspirazioni del popolo, per richiamare ciascuno alle proprie responsabilità. I processi avviati dalla comunità internazionale verso un patto globale sui rifugiati e un altro per una migrazione sicura, ordinata e regolare rappresentano uno spazio privilegiato per realizzare tale dialogo.
Gli Stati passino dalle parole all'impegno concreto
La sollecitudine pastorale della Chiesa verso i migranti e i rifugiati – ha aggiunto il Papa - è una testimonianza che deve spronare il mondo intero:
Insieme dobbiamo incoraggiare gli Stati a concordare risposte più adeguate ed efficaci alle sfide poste dai fenomeni migratori; e possiamo farlo sulla base dei principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa. Dobbiamo altresì impegnarci per assicurare che alle parole seguano impegni concreti nel segno di una responsabilità globale e condivisa.
Il Pontefice ha infine esortato i membri della Commissione Internazionale Cattolica per la Migrazione a manifestare “l’amore misericordioso di Dio” ai migranti e ai rifugiati.
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