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Papa Francesco saluta una famiglia (31 luglio 2016) Papa Francesco saluta una famiglia (31 luglio 2016) 

Gli auguri di Francesco ai papà: aiutate i figli a crescere in età, sapienza e grazia

Nella festa del papà, Francesco lancia un tweet di auguri ai padri, esortandoli a custodire i figli come ha fatto san Giuseppe con Gesù

Sergio Centofanti - Città del Vaticano

Oggi, nella solennità di san Giuseppe, tradizionale festa del papà in Italia e in altri Paesi, e giorno in cui ricorre il quinto anniversario dell’inizio del suo Ministero Petrino, Papa Francesco ha lanciato questo tweet sull’account @pontifex: “Cari papà, auguri nel vostro giorno! Siate per i vostri figli come san Giuseppe: custodi della loro crescita in età, sapienza e grazia”.

Una società senza padri

Francesco, nel 2105, ha dedicato due catechesi del mercoledì alla figura del padre. Nella prima catechesi, il 28 gennaio,  sottolineava il fatto che la nostra società oggi, in particolare nella cultura occidentale, appare in tanti casi come una “società senza padri”. In passato si segnalava l’autoritarismo del padre-padrone. Oggi la figura del padre è come svanita:

“Il problema dei nostri giorni non sembra essere più tanto la presenza invadente dei padri, quanto piuttosto la loro assenza, la loro latitanza. I padri sono talora così concentrati su se stessi e sul proprio lavoro e alle volte sulle proprie realizzazioni individuali, da dimenticare anche la famiglia. E lasciano soli i piccoli e i giovani. Già da vescovo di Buenos Aires avvertivo il senso di orfanezza che vivono oggi i ragazzi; e spesso domandavo ai papà se giocavano con i loro figli, se avevano il coraggio e l’amore di perdere tempo con i figli. E la risposta era brutta, nella maggioranza dei casi: ‘Mah, non posso, perché ho tanto lavoro…’. E il padre era assente da quel figliolo che cresceva, non giocava con lui, no, non perdeva tempo con lui”.

I padri adempiano al loro compito educativo

Il Papa invitava ad essere più attenti perché “l’assenza della figura paterna nella vita dei piccoli e dei giovani produce lacune e ferite che possono essere anche molto gravi”. Soprattutto quando “non si comportano da padri, non dialogano con i loro figli, non adempiono il loro compito educativo, non danno ai figli, con il loro esempio accompagnato dalle parole, quei principi, quei valori, quelle regole di vita di cui hanno bisogno come del pane”.

Il pericolo di un rapporto “alla pari” con i figli

Oppure ci sono dei padri che “trascurano le loro responsabilità, magari rifugiandosi in un improbabile rapporto ‘alla pari’ con i figli. E’ vero che tu devi essere ‘compagno’ di tuo figlio, ma senza dimenticare che tu sei il padre! Se tu ti comporti soltanto come un compagno alla pari del figlio, questo non farà bene al ragazzo”.

Figli orfani nella società

“E questo problema - affermava Francesco - lo vediamo anche nella comunità civile. La comunità civile con le sue istituzioni, ha una certa responsabilità – possiamo dire paterna - verso i giovani, una responsabilità che a volte trascura o esercita male. Anch’essa spesso li lascia orfani e non propone loro una verità di prospettiva. I giovani rimangono, così, orfani di strade sicure da percorrere, orfani di maestri di cui fidarsi, orfani di ideali che riscaldino il cuore, orfani di valori e di speranze che li sostengano quotidianamente. Vengono riempiti magari di idoli ma si ruba loro il cuore; sono spinti a sognare divertimenti e piaceri, ma non si dà loro il lavoro; vengono illusi col dio denaro, e negate loro le vere ricchezze”.

Padri presenti ma non controllori

Nella seconda catechesi sul tema, il 4 febbraio 2015, Francesco ricordava ai padri, però, non significa essere “controllori”: “Perché i padri troppo controllori annullano i figli, non li lasciano crescere”.

Padri che sanno correggere senza avvilire

“I padri – afferma Francesco - devono essere pazienti. Tante volte non c’è altra cosa da fare che aspettare; pregare e aspettare con pazienza, dolcezza, magnanimità, misericordia. Un buon padre sa attendere e sa perdonare, dal profondo del cuore. Certo, sa anche correggere con fermezza: non è un padre debole, arrendevole, sentimentale. Il padre che sa correggere senza avvilire è lo stesso che sa proteggere senza risparmiarsi”. “I figli hanno bisogno di trovare un padre che li aspetta quando ritornano dai loro fallimenti. Faranno di tutto per non ammetterlo, per non darlo a vedere, ma ne hanno bisogno; e il non trovarlo apre in loro ferite difficili da rimarginare”.

Aiutare a crescere i figli in età, sapienza e grazia

Infine, nell’udienza generale del 19 marzo 2014, Francesco aveva fatto questa preghiera:

"Chiedo per voi la grazia di essere sempre molto vicini ai vostri figli, lasciandoli crescere, ma vicini, vicini! Loro hanno bisogno di voi, della vostra presenza, della vostra vicinanza, del vostro amore. Siate per loro come san Giuseppe: custodi della loro crescita in età, sapienza e grazia. Custodi del loro cammino; educatori, e camminate con loro. E con questa vicinanza, sarete veri educatori. Grazie per tutto quello che fate per i vostri figli: grazie. A voi tanti auguri, e buona festa del papà a tutti i papà che sono qui, a tutti i papà. Che san Giuseppe vi benedica e vi accompagni”.

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19 marzo 2018, 08:30