Papa ai giovani: rischiate e uscite dalla logica del "si è fatto sempre così"
Debora Donnini-Città del Vaticano
Osate “sentieri nuovi”, uscite dalla logica del “si è sempre fatto così”: bisogna stare in modo creativo nel solco dell’autentica tradizione cristiana. E’ il forte appello di Papa Francesco ai circa 300 giovani riuniti fino a sabato prossimo presso il Pontificio Collegio Internazionale "Maria Mater Ecclesiae", a Roma. Giovani di vari Paesi del mondo, non solo cattolici, ma anche di altre confessioni cristiane e religioni. Nel discorso, con ampie aggiunte a braccio, il Papa mostra di conoscere molto bene il mondo dei giovani e i loro problemi, soprattutto quello della disoccupazione, “un peccato sociale” di cui la società è responsabile. Gli chiede anche più volte di parlare apertamente, senza vergognarsi, in questa Riunione pre-sinodale, in vista del Sinodo sui giovani di ottobre. Il suo saluto anche ai tanti che sono collegati via Internet.
Rischiare e uscire dalla logica del “si è fatto sempre così”
Il cuore della Chiesa è giovane proprio perché il Vangelo è come una linfa vitale che la rigenera continuamente - sottolinea - e per questo li esorta tutti a collaborare a questa fecondità. Quindi, il suo forte appello ad osare sentieri nuovi. Bisogna rischiare anche se accompagnati dalla prudenza, perché altrimenti “un giovane invecchia e anche la Chiesa invecchia”. Tante volte, infatti, dice di trovare comunità cristiane invecchiate per la paura “di uscire verso le periferie esistenziali della vita”, lì dove “si gioca il futuro”.
E voi ci provocate a uscire dalla logica del “ma, si è sempre fatto così”. E quella logica, per favore, è un veleno. Ma è un veleno dolce, perché ti tranquillizza l’anima oggi e ti lascia come anestetizzato e non ti lascia camminare. Uscire dalla logica del “sempre è stato fatto così”, per restare in modo creativo nel solco dell’autentica Tradizione cristiana, ma creativo.
Parlate apertamente in questa riunione
I giovani poi “vanno presi sul serio”: non bastano analisi sul mondo giovanile, bisogna interpellarli anche se è vero che “non sono il premio Nobel alla prudenza” e a “volte parlano con lo schiaffo”. “Qualcuno pensa che sarebbe più facile tenervi 'a distanza di sicurezza', così da non farsi provocare da voi , nota il Papa esortando invece a prenderli sul serio perché “non basta scambiarsi qualche messaggino o condividere foto simpatiche”, altrimenti si cade nella “filosofia del trucco”: “siamo circondati da una cultura che, se da una parte idolatra la giovinezza cercando di non farla passare mai, dall’altra esclude tanti giovani dall’essere protagonisti”. A loro volta, i giovani devono parlare con la “faccia tosta”, in questa settimana, senza vergognarsi magari di un cardinale: “è abituato” dice il Papa.
Il dramma della disoccupazione giovanile che spinge a depressione o violenza
Poi, si sofferma sul dramma della disoccupazione. Spesso – ricorda – “vi trovate a mendicare occupazioni che non vi garantiscono un domani”, in tanti Paesi, ad esempio in Italia quella dai 25 anni in su è circa il 35%, in altri Paesi vicini, anche del 50%.
Cosa fa un giovane che non trova lavoro? Si ammala – la depressione –, cade nelle dipendenze, si suicida – fa pensare: le statistiche di suicidio giovanile sono tutte truccate, tutte –, fa il ribelle – ma è un modo di suicidarsi – o prende l’aereo e va in una città che non voglio nominare e si arruola nell’Isis o in uno di questi movimenti guerriglieri. Almeno ha un senso da vivere e avrà uno stipendio mensile. E questo è un peccato sociale! La società è responsabile di questo.
Francesco chiede, dunque, ai giovani stessi di aiutare a capire le cause e spiegare come vivono questo dramma.
La Chiesa ha bisogno e vuole ascoltare tutti i giovani
Sottolinea anche che quando qualcuno vuole fare “una campagna o qualcosa”, loda i giovani ma non li interpella. “Ma la gente non è sciocca” e capisce, afferma ricordando un motto spagnolo che dice: “Loda lo scemo e lo vedrai lavorare” ma i giovani non lo sono, rimarca con forza. E questa Riunione pre-sinodale vuole proprio essere segno della volontà della Chiesa di mettersi in ascolto di tutti i giovani, nessuno escluso: “Se mancate voi, ci manca parte dell’accesso a Dio, a noi”.
Il Sinodo di ottobre, infatti, si propone di sviluppare le condizioni perché i giovani siano accompagnati nel discernimento vocazionale. “Dio ha fiducia in voi, vi ama e vi chiama” gli assicura il Papa. E il prossimo Sinodo sarà anche un appello rivolto alla Chiesa, perché riscopra un rinnovato dinamismo giovanile.
Anche io, in questo momento, vi rivolgo la domanda, a ognuno di voi: “Cosa cerca? Tu, cosa cerchi nella tua vita?”. Dillo, ci farà bene ascoltarlo. Dillo. Di questo abbiamo bisogno: di sentire il vostro cammino nella vita. Cosa cerchi?
I vostri coetanei e i vostri amici, anche senza saperlo, aspettano anche loro una chiamata di salvezza. Il Papa ricorda anche di aver letto alcune e-mail del questionario messo in rete dalla Segreteria del Sinodo e si dice colpito dall’appello di diversi giovani: chiedono agli adulti di stargli vicino, hanno bisogno di punti di riferimenti. Una ragazza segnalava i pericoli, tra cui l’alcool, la droga, una sessualità vissuta in maniera consumistica. Il suo grido per un mondo giovanile che va sempre più a rotoli, “richiede attenzione”, sottolinea Francesco.
I sogni dei vecchi vi aiuteranno ad andare avanti
Si tratta di costruire una cultura nuova che però – li avverte – non deve essere senza radici, che sono gli anziani, i nonni. “Abbiamo bisogno di giovani profeti” ma “mai sarete profeti” - li avverte - se “non andare a fare sognare un vecchio che è annoiato lì, perché nessuno lo ascolta. Fate sognare i vecchi e questi sogni vi aiuteranno ad andare avanti”. Francesco ricorda, poi, che nei momenti difficili, il Signore fa andare avanti la storia con i giovani, come Davide, Daniele e Samuele perché hanno detto la verità senza vergogna. “Non sono nati santi” – dice – ma hanno sentito la voglia di fare il bene.
Domenica la consegna del Documento finale della Riunione
Prima del discorso, il cardinale Lorenzo Baldisserri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha ringraziato il Papa perché ha voluto che il Sinodo sui giovani del prossimo ottobre, fosse anche in un certo modo un Sinodo “con” i giovani in cui tutti i ragazzi potessero sentirsi protagonisti. Domenica prossima, Domenica delle Palme e XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù - ricorda ancora il porporato - sarà consegnato al Papa il Documento scaturito da questa Riunione. In questa prima parte della mattinata, Francesco ha anche ascoltato le testimonianze di alcuni giovani provenienti dai 5 Continenti.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui