Papa a nunzio in Egitto: far crescere dialogo e fraternità
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
L'Egitto, il dialogo interreligioso e la vicinanza alla popolazione: questi i temi affrontati dal Papa nell'udienza di oggi con mons. Bruno Musarò, nunzio Apostolico nella Repubblica Araba d'Egitto e delegato della Santa Sede presso la Lega degli Stati Arabi.
Dialogo e fraternità, la linea del Santo Padre
"Con il Papa abbiamo affrontato principalmente i temi inerenti la situazione delle comunità cattoliche in Egitto, molto semplici e molto fedeli alla figura del successore di Pietro; poi Il Papa ha voluto ricordare i rapporti ormai stretti con i copti ortodossi e con i musulmani". Così mons Musarò, che sottolinea con gioia quanto, per esempio, la data dell'incontro del Papa con il patriarca Tawadros II subito dopo l'elezione nel 2013, sia diventata una festa generale del Paese o quanto il Grande Imam di al-Azhar conservi della visita in Vaticano e del pranzo a Santa Marta con Francesco un ricordo bello, come di un " gesto semplice e spontaneo".
L'Egitto in cammino verso la stabilità
Il nunzio ha in cuore la situazione attuale in Egitto, che descrive come un Paese che si sta preparando alle elezioni presidenziali con la certezza o quasi di un nuovo voto per il presidente attuale Abdel Fattah al Sisi: la gente lo "sceglierà di nuovo" e con lui - dice - "è anche l'appoggio di tutta la Chiesa locale". In molte aree ci sono ancora, specie nel Sinai, isolamento, fame e mancanza di lavoro, ma, afferma il nunzio, il govreno sta lavorando per "aumentare il benessere generale" e le speranze sono che gradualmente questo si realizzi. Mons. Musarò cita anche la campagna antiterrorismo intrapresa dal presidente nel nord del Sinai, auspicando che arrivi presto a sradicare la presenza degli estremisti.
L'importante presenza presso la Lega degli Stati Arabi
Importante e potenzialmente carica di frutti è la presenza del nunzio quale delegato della Santa Sede presso la Lega degli Stati Arabi: "non ne abbiamo parlato con il Papa", precisa, ma la presenza è importante anche a livello umano e religioso. Finora non ci sono state particolari occasioni di intervento - spiega - ma c'è coinvolgimento in quelle che sono le problematiche più importanti della Lega, come la tensione crescente tra isareliani e palestinesi.
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