Via Crucis al Colosseo: giovani autori e portatori della croce
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Una via Crucis fatta dai giovani, nell’anno del Sinodo dei vescovi “sui” giovani e “dei” giovani. Sarà il rito che vivremo questa sera, dalle 21.15 al Colosseo, in mondovisione, presieduto da Papa Francesco, accompagnati dalle meditazioni di 15 studenti tra i 16 e i 27 anni, coordinati da Andrea Monda, giornalista e scrittore, il loro professore di religione.
I giovani allievi o ex allievi del liceo classico romano Pilo Albertelli, oltre a immaginarsi testimoni oculari nella Gerusalemme di oltre duemila anni fa e a raccontare il loro incontro personale col Cristo del Calvario, porteranno la croce a coppie in sette stazioni della Via Crucis. Nella dodicesima vedremo crucifero il professor Monda, con la moglie Elvira e il figlio Dante, che ha scritto la meditazione della stazione.
Giovani che meditano e portano la croce
In alcuni altri casi, i giovani studenti che porteranno la croce in una stazione sono gli stessi che hanno scritto la meditazione. Accadrà a Maria Tagliaferri e Margherita di Marco, che insieme hanno riflettuto sulla seconda stazione “Gesù è caricato della croce”. Ma anche a Caterina Benincasa nella terza stazione e a Chiara Mancini nella quinta.
Dopo aver “visto” la scena della Via Crucis leggendo i testi della Passione di Cristo secondo i quattro Vangeli, racconta Andrea Monda nell’introduzione del libretto del rito, curato dall’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Papa, i giovani studenti hanno “incontrato” e poi “pregato” Gesù. “Quando si è giovani ogni giorno si ha l’occasione di incontrare qualcuno, e ogni incontro è nuovo, sorprendente” aggiunge Monda.
Il professore di religione: hanno visto, incontrato e pregato
Vedere e incontrare spinge, infine, a pregare, “perché la vista e l’incontro generano la misericordia, anche in un mondo che sembra sprovvisto di pietà”. Se seguiamo Gesù con il cuore, si legge ancora nell’introduzione, anche attraverso la Croce, “allora possono rinascere il coraggio e la fiducia” e sperimenteremo “la grazia del pregare, non più da soli, ma insieme”.
Le meditazioni del 2013, curate dai giovani libanesi
E’ la seconda volta che un gruppo di giovani viene scelto per scrivere le meditazioni della Via Crucis al Colosseo, tradizione avviata nel 1970 dal beato Paolo VI. Per il rito del 2013 Benedetto XVI chiama un gruppo di giovani libanesi, guidati dal cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia dei maroniti. Poi a febbraio si dimette e quella Via Crucis diventa la prima guidata da Papa Francesco.
Tra i cruciferi, anche una bimba disabile dell’Unitalsi
Il primo a portare la croce, nella stazione dedicata alla condanna a morte di Gesù, sarà l’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che la abbraccerà anche nell’ultima e la consegnerà a Papa Francesco. Nella quarta, “Gesù incontra sua madre”, i cruciferi saranno una bambina disabile, un barelliere e due sorelle dell’Unitalsi, mentre nella settima il direttore di Caritas Siria, Riad Sargi, la moglie Rubia e i loro tre figli.
La famiglia siriana e i religiosi iracheni
Per la decima stazione sono stati scelti come portatori della croce tre religiosi iracheni: padre José, dei Trinitari, con suor Leya e suor Genevieve, domenicane di Santa Caterina da Siena. Mentre per la tredicesima, “Gesù è deposto dalla croce”, frate Antonio e frate Elivano, francescani di Terra Santa. A portare le torce nell’anfiteatro romano, saranno quattro giovani: Karim, Christian, Roberto e Monica.
Le illustrazioni del libretto della Via Crucis, che verrà distribuito ala Colosseo per seguire il rito, sono tratte dalla Via Crucis che Ivan Klimochko, artista ucraino, ha realizzato nel 2013 nella cappella della nunziatura apostolica di Cuba.
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