Il Papa ai vescovi del Vietnam: “evangelizzate con gioia”

Papa Francesco ha ricevuto i vescovi del Vietnam in visita ad limina in Vaticano. Un dialogo profondo e sincero sulle sfide della Chiesa in Asia.

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Il Papa ha incontrato stamani i vescovi del Vietnam in visita ad limina. Nel Paese l’8% della popolazione è di fede cattolica, 26 sono le diocesi, 3 le arcidiocesi, oltre 2200 le parrocchie e più di 4mila i sacerdoti. Questi, i numeri della Chiesa del Vietnam che ad oggi è caratterizzata da una grande vivacità della fede nonostante la secolarizzazione che sta toccando anche questa parte di mondo.

Pastori con l'odore delle pecore

Che incontro è stato? Risponde mons. Joseph Dình Dúc Dao, vescovo di Xuân Lôc:

R. - Siamo tutti molto emozionati per la semplicità e la vicinanza che il Santo Padre ha manifestato a tutti noi in questo incontro. Si può dire che è stato quasi come un incontro fra un padre e un figlio o tra fratelli. Abbiamo potuto esprimere tutto quello che volevamo; tutti i vescovi hanno manifestato la loro ammirazione, il loro amore per il Santo Padre che ci ha chiesto di pregare per lui; ma noi, anche senza che lui ce lo avesse chiesto, preghiamo per lui tutti i giorni e lo facciamo con amore.

Oltre alla preghiera vi ha anche suggerito delle situazioni da affrontare?

 

R. - Abbiamo discusso un po’ di tutto, però le ultime parole che ci ha rivolto sono state queste: “Portare alla Chiesa in Vietnam la gioia di evangelizzare”. Francesco, ha proseguito il presule, ha parlato della figura del vescovo come di un pastore con l’odore delle  pecore, l’odore di Dio, invitando a incrementare la preghiera, la contemplazione. La parola che il Papa ha ripetuto più volte è stata 'vicinanza'; vicinanza a Dio, alla gente e, in modo particolare, ai sacerdoti.

Com’è la Chiesa in Vietnam? Le statistiche riferiscono che il numero dei cattolici è invariato. Importante l’inaugurazione di un’università cattolica…

 

R. - La comunità o le comunità cattoliche sono vitali. Quando parliamo delle fede parliamo della vita, della gioia, perché - davvero - la gente vive la fede e il rapporto con Dio in modo molto personale. Spesso, in questo momento di difficoltà, i fedeli sono sempre fiduciosi, convinti nella fede. Quindi, la sfida per noi è rispondere a questa grazia di Dio. Inoltre, il vento della secolarizzazione, proveniente dalle altre parti del mondo, comincia ad arrivare anche qui. La nostra sfida è conservare questa vitalità della fede per poter resistere alla tentazione della 'mondanità', come dice il Santo Padre. Per questo motivo la Chiesa in Vietnam ha bisogno di promuovere ulteriormente la riflessione e la conoscenza della fede. La Conferenza episcopale vietnamita ha chiesto alla Santa Sede di creare un’università cattolica. In questo momento c’è solamente la facoltà di teologia perché, nella politica del governo, la Chiesa non è considerata ancora come tutte le altre religioni; non può ancora collaborare in tutti i campi dell’educazione. Speriamo in un prossimo futuro, con questo clima aperto, di poter accogliere lo studio delle altre scienze, non solo quella teologica. Non abbiamo paura delle difficoltà. Il Santo Padre ci ha detto di non aver paura, ma di nutrire sempre l’entusiasmo e la fiducia.

Papa Francesco ha compiuto molti viaggi nel continente asiatico. Secondo lei, il futuro della Chiesa è anche l’Asia?

 

R. - Giovanni Paolo II ha detto che il futuro della Chiesa è in Asia, perché là è la sfida a cui la Chiesa deve saper rispondere. L’Asia interpella la Chiesa affinché si impegni con tutte le forze per portare il Vangelo ai popoli asiatici, perché prima di tutto l’Asia è un continente immenso.

Ascolta l'intervista a mons. Dinh Duc Dao

 

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05 marzo 2018, 15:30