Impagliazzo: il Papa ci chiede di andare verso tutti, senza esclusioni
Alessandro Gisotti – Città del Vaticano
La pace e i migranti, i poveri e la Parola di Dio. Sono tanti i punti toccati da Papa Francesco nel suo discorso per il 50.mo di fondazione della Comunità di Sant’Egidio. Per un primo bilancio sulla visita del Papa e le sfide lanciate alla Comunità fondata da Andrea Riccardi, abbiamo raccolto il commento di Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio:
R. - Un bilancio di grande gioia e di grande visione sul futuro perché il Papa ci ha chiesto di spendere il talento che abbiamo ricevuto con audacia. E l’audacia mi sembra la parola chiave di questo 50.mo, che non è soltanto quella degli inizi, appunto, ma è l’audacia di andare avanti con la gioia del Vangelo e di andare verso tutti, cioè non escludere nessuno da questa gioia, arrivare in tutte le periferie delle città e del mondo.
D. - Attraverso le testimonianze che hanno preceduto il discorso del Santo Padre, si sono viste tutte le realtà che sono a cuore alla Comunità di Sant’Egidio: dagli anziani ai poveri, ai profughi, ai popoli della Siria e del Centrafrica... Il Papa stesso vi ha detto: “I poveri sono il vostro tesoro”…
R. - La guerra è madre di ogni povertà e noi sentiamo questa grande ferita della guerra che tocca tanti popoli del mondo, appunto il popolo siriano, centrafricano, sud sudanese, congolese… noi vogliamo essere accanto a questi popoli e ascoltare il loro grido e provare a dare una risposta da cristiani. Poi il Papa ha concluso dicendo: “Voi siete di Cristo”, citando l’Apostolo Paolo. Credo che sia il più bel complimento che potevamo ricevere oggi.
D.- Il Papa ha inoltre sottolineato la centralità per voi della Parola di Dio come fonte di tutte le opere di misericordia che voi realizzate ogni giorno…
R. – Sì, abbiamo voluto questa festa del 50.mo riconoscerla veramente come un dono della Parola di Dio alla nostra storia.
D. – Francesco ha levato un nuovo accorato appello a costruire ponti e non muri, ad accogliere i migranti senza avere paura. Questo è particolarmente urgente oggi, in Italia e in Europa, vero?
R.- Il Papa ha toccato due temi fondamentali: quello della paura e quello della rabbia. Qui vedo un grande ruolo dei cristiani, di chi vive il Vangelo, di guarire le nostre società impaurite e arrabbiate nel senso di ascoltarle e dare le risposte ai bisogni della gente.
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