Papa a Corviale: il peccato invecchia il cuore ma Cristo ci rinnova
Giada Aquilino – Città del Vaticano
Chiediamo la grazia di credere che “Cristo è vivo, è risorto”. Questa la preghiera di Papa Francesco nell’omelia della Messa alla parrocchia di San Paolo della Croce. Nel cuore di Corviale, periferia ovest di Roma, le parole del Papa assumono un significato particolare tra gli abitanti del quartiere popolare dominato dalla sagoma del “serpentone”, il complesso edilizio lungo un chilometro che troppo spesso fa rima con disagio, delinquenza, povertà, come spiega anche il parroco, don Roberto Cassano.
Far entrare nel cuore la “verità di Cristo”
Nelle difficoltà del vivere quotidiano, il Pontefice esorta a far entrare “nel cuore” la verità di Cristo. Meditando sulle odierne Letture e sul Vangelo di Luca in cui la Parola di Dio risente ancora del clima di gioia pasquale per la risurrezione di Gesù, Francesco ricorda come i discepoli, quando videro Gesù dopo la Risurrezione, abbiano dubitato perché quella verità non era ancora “entrata nel cuore”: è “meno pericoloso” - osserva - avere una verità “nella mente” piuttosto “che averla nel cuore”. Essi “per la gioia non potevano credere” ma, osserva il Papa, alla fine “hanno creduto”:
E questa è la “rinnovata giovinezza” che ci dona il Signore. Nell’orazione Colletta ne abbiamo parlato: la “rinnovata giovinezza”. Noi siamo abituati a invecchiare con il peccato… Il peccato invecchia il cuore, sempre. Ti fa un cuore duro, vecchio, stanco. Il peccato stanca il cuore e perdiamo un po’ la fede in Cristo Risorto: “No, non penso... Sarebbe tanta gioia questo... Sì, sì, è vivo, ma è in Cielo per gli affari suoi…”. Ma gli affari suoi sono io! Ognuno di noi!
La forza di Gesù risorto
Di fronte al nostro peccato, prosegue Francesco, abbiamo “un avvocato presso il Padre”:
Non abbiate paura, Lui perdona. Lui ci rinnova. Il peccato ci invecchia, ma Gesù, risorto, vivo, ci rinnova. Questa è la forza di Gesù risorto. Quando noi ci accostiamo al sacramento della Penitenza è per essere rinnovati, per ringiovanire. E questo lo fa Gesù risorto.
L’incontro con chi soffre
La nostra “vera gioventù” è quindi “la vittoria di Cristo sulla morte, la vittoria di Cristo sul peccato”:
Chiediamo al Signore la grazia che la gioia non ci impedisca di credere, la grazia di toccare Gesù risorto: toccarlo nell’incontro mediante la preghiera; nell’incontro mediante i sacramenti; nell’incontro con il suo perdono che è la rinnovata giovinezza della Chiesa; nell’incontro con gli ammalati, quando andiamo a trovarli, con i carcerati, con quelli che sono i più bisognosi, con i bambini, con gli anziani. Se noi sentiamo la voglia di fare qualcosa di buono, è Gesù risorto che ci spinge a questo. E’ sempre la gioia, la gioia che ci fa giovani. Chiediamo la grazia di essere una comunità gioiosa, perché ognuno di noi è sicuro, ha fede, ha incontrato il Cristo risorto.
Il saluto finale
Quindi, al termine della celebrazione, sul sagrato della chiesa il Papa saluta gli abitanti di Corviale, ribadendo che “tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri”. Un motivo per andare avanti “insieme”.
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