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Papa Francesco visita parrocchia San Paolo della Croce a Corviale Papa Francesco visita parrocchia San Paolo della Croce a Corviale 

Parroco di Corviale: il Papa ha sciolto i cuori dei lontani

All’indomani della visita di Papa Francesco alla parrocchia di San Paolo della Croce, a Corviale, l’intervista al parroco don Roberto Cassano. “Il piccolo Emanuele – spiega - ha fatto commuovere tutti”.

Federico Piana – Città del Vaticano

Un bilancio molto positivo viene tracciato dal parroco di San Paolo della Croce, don Roberto Cassano dopo la visita di ieri a Corviale, quartiere periferico di Roma, noto soprattutto per il cosiddetto “Serpentone”, il fabbricato lungo un chilometro da tanti anni in attesa di riqualificazione.

Emozione tra gli abitanti dei quartieri

“Subito dopo che il Papa è andato via – sottolinea il parroco – abbiamo riscontrato tanta emozione, tanta contentezza e soprattutto il desiderio di riprendere, da parte di chi è lontano dalla Chiesa, un percorso spirituale”. Don Roberto si dice anche molto felice perché i timori riguardo l’ordine pubblico, presenti alla vigilia, si sono dissolti nel nulla.  

Emanuele, il bimbo che ha commosso tutti

Sui giornali anche stranieri è stato sottolineato il caldo abbraccio di Francesco ad Emanuele, il bimbo che con emozione ha chiesto al Papa se il papà non credente, scomparso un anno fa, sia oggi in cielo. “Emanuele è un bimbo molto timido – evidenzia il parroco – e questa timidezza unita al dolore per la perdita del papà ha davvero colpito tutti. Anche io ho pianto quando ho visto l’amore e la dolcezza del Papa nei suoi confronti”. “Emanuele – aggiunge – ha altri 3 fratelli, uno dei quali è autistico, la mamma rischia di perdere il lavoro e la casa. La loro vicenda è una sorta di archetipo per il Serpentone”.

Francesco ci spinge alla speranza

“Spero che la visita del Papa lasci molti frutti – è l’auspicio di don Roberto – soprattutto avvicini le persone ai Sacramenti che sempre rinvigoriscono la fede. Mi auguro che questa visita sia una spinta per il quartiere a credere nella speranza, a credere che le cose possano cambiare anche in termini pratici con una accelerazione per quanto riguarda la riqualificazione dell’area. Il problema principale qui è questo, non tanto la criminalità. Infine spero che si ritrovi anche un senso di comunità che, già la presenza del Papa, ha risvegliato. Francesco ha sciolto i cuori dei lontani, tutti – ha concluso il parroco - sono corsi a salutarlo perché i nodi nei confronti della Chiesa, dei preti, di chi va a messa si sono allentati”.

Ascolta l'intervista a don Roberto Cassano

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16 aprile 2018, 12:43