Il Papa: ascoltare il dolore dei genitori del piccolo Alfie
Sergio Centofanti – Città del Vaticano
Il Papa è intervenuto ieri sera con un tweet sulla dolorosa vicenda del piccolo Alfie, il bimbo inglese di quasi 23 mesi, in coma, ricoverato in un ospedale di Liverpool, a cui i medici vogliono staccare il ventilatore che lo tiene in vita: “È la mia sincera speranza - afferma Francesco - che possa essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata. Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutte le persone coinvolte”.
Come Charlie Gard e Isaiah Haastrup
Il caso riporta alla mente altri due bambini inglesi, Charlie Gard e Isaiah Haastrup, lasciati morire a circa un anno di vita rispettivamente il 28 luglio 2017 e il 7 marzo 2018. Alfie ha una malattia sconosciuta che i medici giudicano inguaribile e degenerativa e si sono rivolti all’Alta Corte inglese chiedendo di staccare la spina. I giudici hanno dato l’autorizzazione ritenendo un accanimento “inclemente, ingiusto e inumano” ogni altro tentativo di cura. Il bambino secondo gli esami presenta delle lesioni cerebrali ma risponderebbe ad alcuni stimoli con un attività cardiaca stabile.
Francesco: accompagnare e curare sino alla fine
Secondo la stampa britannica, l’esecuzione del via libera dei giudici potrebbe verificarsi già domani. I genitori di Alfie, Thomas e Katie, non smettono di sperare e hanno intrapreso una battaglia legale che finora è risultata vana. Anche la Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha dichiarato inammissibile il loro ricorso. Adesso chiedono il trasferimento del loro piccolo in un’altra struttura, anche all’estero, che sia disposta a provare terapie sperimentali. Ma, come per Charlie Gard, i medici hanno detto no anche a questa richiesta. Tantissime in tutto il mondo le persone che si sono mobilitate appoggiando la loro causa attraverso la preghiera, petizioni, manifestazioni e il tam-tam dei social. I genitori di Alfie hanno chiesto anche l’intervento del Papa. E ieri Francesco ha chiesto di ascoltare il loro grido di dolore. Il Pontefice era intervenuto anche per Charlie Gard, chiedendo ai medici di “accompagnare e curare” il bimbo “sino alla fine” e sottolineando che "difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d'amore che Dio affida ad ogni uomo".
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