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Oggi la Chiesa celebra la Solennità dell'Annunciazione Oggi la Chiesa celebra la Solennità dell'Annunciazione 

Annunciazione. Francesco: come Maria, affidiamoci completamente a Dio

Tweet del Papa nella Solennità dell'Annunciazione. Rileggiamo le parole pronunciate in questi anni da Francesco sul sì di Maria

Sergio Centofanti - Città del Vaticano

La Chiesa celebra oggi l’Annunciazione del Signore. Nell’occasione di questa Solennità, il Papa ha lanciato un tweet dall’account @Pontifex in nove lingue: “Dio continua oggi a cercare cuori come quello di Maria, disposti a fidarsi completamente di Lui”.

La festa del sì

“Oggi è la festa del sì” – aveva detto Francesco nella Messa a Santa Marta il 4 aprile 2016 – perché “nel sì di Maria c’è il sì di tutta la storia della salvezza e incomincia lì l’ultimo sì dell’uomo e di Dio” che “ricrea il mondo, ricrea tutti noi”. È “il sì di Dio che ci santifica, che ci fa andare avanti in Gesù Cristo”. Ecco perché oggi è la giornata giusta “per ringraziare il Signore e per domandarci: io sono uomo o donna del sì o sono uomo o donna del no? O sono uomo o donna che guarda un po’ dall’altra parte, per non rispondere?”.

Siamo esperti nei mezzi sì

“A volte – aveva detto il Papa nell’ Angelus dell’8 dicembre 2016 - siamo esperti nei mezzi sì”, cioè “siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe e la coscienza ci suggerisce. Siamo anche furbi e per non dire un no vero e proprio a Dio diciamo: ‘non posso’, ‘non oggi, ma domani’; ‘domani sarò migliore, domani pregherò, farò del bene, domani’”. “E questa furbizia ci allontana dal Signore, ci allontana dal sì e ci porta al no del peccato, della mediocrità”. “Così però chiudiamo la porta al bene, e il male approfitta di questi sì mancati ognuno di noi ne ha una collezione dentro: guardiamoci dentro, ne troveremo tanti, di sì mancati”. “Invece ogni sì pieno a Dio dà origine a una storia nuova”, “ogni sì a Dio origina storie di salvezza per noi e per gli altri”.

L’annuncio più importante della storia

Quello di oggi – ha affermato nella Messa al Parco di Monza il 25 marzo 2017 – èl’annuncio più importante della nostra storia”. Eppure “avviene in un luogo sperduto della Galilea, in una città periferica e con una fama non particolarmente buona, nell’anonimato della casa di una giovane chiamata Maria. Un contrasto non di poco conto, che ci segnala che il nuovo Tempio di Dio, il nuovo incontro di Dio con il suo popolo avrà luogo in posti che normalmente non ci aspettiamo, ai margini, in periferia. Lì si daranno appuntamento, lì si incontreranno; lì Dio si farà carne per camminare insieme a noi fin dal seno di sua Madre. Ormai non sarà più in un luogo riservato a pochi mentre la maggioranza rimane fuori in attesa. Niente e nessuno gli sarà indifferente, nessuna situazione sarà privata della sua presenza: la gioia della salvezza ha inizio nella vita quotidiana della casa di una giovane di Nazareth”.

Rallegrati! Dio è con te nella tua vita concreta

“Dio stesso è Colui che prende l’iniziativa e sceglie di inserirsi, come ha fatto con Maria, nelle nostre case, nelle nostre lotte quotidiane, colme di ansie e insieme di desideri. Ed è proprio all’interno delle nostre città, delle nostre scuole e università, delle piazze e degli ospedali che si compie l’annuncio più bello che possiamo ascoltare: «Rallegrati, il Signore è con te!». Una gioia che genera vita, che genera speranza, che si fa carne nel modo in cui guardiamo al domani, nell’atteggiamento con cui guardiamo gli altri. Una gioia che diventa solidarietà, ospitalità, misericordia verso tutti”.

Nulla è impossibile a Dio

"Al pari di Maria - aveva proseguito il Papa - anche noi possiamo essere presi dallo smarrimento. «Come avverrà questo» in tempi così pieni di speculazione? Si specula sulla vita, sul lavoro, sulla famiglia. Si specula sui poveri e sui migranti; si specula sui giovani e sul loro futuro. Tutto sembra ridursi a cifre, lasciando, per altro verso, che la vita quotidiana di tante famiglie si tinga di precarietà e di insicurezza. Mentre il dolore bussa a molte porte, mentre in tanti giovani cresce l’insoddisfazione per mancanza di reali opportunità, la speculazione abbonda ovunque”. Papa Francesco risponde con le parole dell’angelo: «Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37): “Quando crediamo che tutto dipenda esclusivamente da noi rimaniamo prigionieri delle nostre capacità, delle nostre forze, dei nostri miopi orizzonti. Quando invece ci disponiamo a lasciarci aiutare, a lasciarci consigliare, quando ci apriamo alla grazia, sembra che l’impossibile incominci a diventare realtà”.

Dio passa per la via dell’umiltà

Tutto inizia da un cuore umile e docile - ha ricordato il Papa nella Messa a Santa Marta dell’8 aprile 2013 – come quello di Maria, che “non capisce bene, ma è libera: capisce soltanto l’essenziale. E dice di sì. È umile: ‘Sia fatta la volontà di Dio’. Lascia la sua anima alla volontà di Dio”. Proprio lo stile di Maria mostra che “tutto l’amore di Dio, per arrivare a noi, prende la strada dell’umiltà”. E “l’umiltà — ha aggiunto — è quella di Gesù, che finisce sulla croce. E questa è la regola d’oro per un cristiano: progredire, avanzare e abbassarsi. Non si può andare su un’altra strada. Se io non mi abbasso, se tu non ti abbassi, non sei cristiano. ‘Ma perché devo abbassarmi?’. Per lasciare che tutta la carità di Dio venga su questa strada, che è l’unica che lui ha scelto — non ne ha scelto un’altra — che finirà sulla croce. E poi, nel trionfo della risurrezione”.

Tu sei Dio!

Il cammino dell’umiltà – ha affermato infine il Papa nella Messa a Santa Marta del 25 marzo 2014 -  significa semplicemente dire: “Io sono uomo, io sono donna e tu sei Dio! E andare davanti, in presenza di Dio, come uomo, come donna nell’obbedienza e nella docilità del cuore”.

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09 aprile 2018, 08:30