Il Papa alle Caritas diocesane: sempre più vicini agli ultimi
Occorre promuovere “una dedizione sempre più piena alla causa degli ultimi e dei poveri, giungendo fino alle periferie umane ed esistenziali dell’odierna società, per essere autentici apostoli della carità”. E’ l’invito di Papa Francesco in occasione del 40.mo Convegno nazionale delle Caritas diocesane che si è aperto ieri pomeriggio ad Abano Terme (Padova). L’evento, che ospiterà fino al 19 aprile oltre 600 direttori ed operatori di 220 Caritas diocesane, si svolge sul tema “Giovane è… una comunità che condivide”.
Nella Chiesa italiana frutti di autentica carità e misericordia
Nel telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il Papa ricorda mons. Giovanni Nervo, primo presidente della Caritas italiana, e mons. Giuseppe Pasini, direttore per un decennio: “Con il loro pensiero e la loro preziosa testimonianza di vita - afferma - hanno arricchito la Chiesa italiana di una eredità che continua a produrre frutti di autentica carità e misericordia”.
I poveri sono il nostro "passaporto per il paradiso"
Nella Messa per la Giornata mondiale dei poveri, celebrata il 19 novembre 2017, il Papa aveva pronunciato queste parole: "Nei poveri, si manifesta la presenza di Gesù, che da ricco si è fatto povero (cfr 2 Cor 8,9). Per questo in loro, nella loro debolezza, c’è una “forza salvifica”. E se agli occhi del mondo hanno poco valore, sono loro che ci aprono la via al cielo, sono il nostro “passaporto per il paradiso”. Per noi è dovere evangelico prenderci cura di loro, che sono la nostra vera ricchezza, e farlo non solo dando pane, ma anche spezzando con loro il pane della Parola, di cui essi sono i più naturali destinatari. Amare il povero significa lottare contro tutte le povertà, spirituali e materiali".
Mattarella: la solidarietà vinca egoismi e paure
La Caritas ha ricevuto anche un messaggio dal presidente Sergio Mattarella: “La nostra comunità nazionale - scrive il capo di stato - ha apprezzato negli anni il lavoro tenace delle Caritas diocesane, la fedeltà quotidiana alle persone, l'impegno sincero ad includere, ad emancipare dal bisogno, a rispettare la dignità e la libertà di ciascuno. Le stesse istituzioni, che hanno il compito di garantire l'universalità dei diritti sociali, traggono sostegno da quanto si muove con autonomia nella società, favorendo una crescita di consapevolezza, di cultura, di partecipazione e protagonismo dei cittadini. Il quarantesimo convegno nazionale è occasione propizia per esprimere il mio augurio a tutti i partecipanti e ai tanti che nelle diverse realtà territoriali prestano il loro prezioso servizio volontario per la crescita delle nostre comunità, a partire dal sostegno di chi ha maggiore bisogno. Costruire insieme un umanesimo condiviso richiede dialogo e apertura, amicizia e impegno, solidarietà e progettualità, capacità di affrontare il tempo nuovo con visione e ideali, superando sterili spinte all'individualismo che rischiano di alimentare egoismi, paura, sfiducia”.
Montenegro: i poveri hanno bisogno di amicizia
Aprendo il convegno, il cardinale Francesco Montenegro, presidente della Caritas Italiana, ha detto che i poveri non hanno bisogno solo di servizi ma anche di amicizia: “Dobbiamo imparare a stare accanto a loro e costruire comunità frizzanti, aperte e non chiuse come ripostigli".
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